Re: Stati intermedi

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sun, 16 Jun 2002 20:11:49 +0200

Paolo Russo ha scritto:
> ...
> Per via analitica la vedo dura e
> numericamente non mi pare tanto meglio, dato l'enorme numero
> di dimensioni dello spazio di Hilbert.
Guarda che lo spazio di Hilbert ha sempre infinite dimensioni, anche per
una sola particella...
(Questa e' una questione strana, che un tempo mi aveva fatto un po'
pensare: di spazi di Hilbert separabili su C ce n'e' uno solo, ossia
sono tutti isomorfi, qualunque sia il sistema che studi.)

> ... un po'
> perche' non mi e` chiaro come l'evoluzione temporale con
> l'eq. di Schr. di un *qualunque* modello di strumento di
> misura possa mai portare ad un collasso della funzione d'onda
> che sia reale e non solo apparente "alla Everett".
Ma questo e' ben noto, ed e' appunto il problema della teoria
quantistica della misura!

> Mi spiego meglio (o almeno ci provo). Supponiamo di aver
> preparato un elettrone (che so, mandandolo contro un
> cristallo) in modo tale che possa emergerne in due direzioni
> diverse: lungo le due possibili traiettorie poniamo due
> rivelatori, ad un metro di distanza l'uno dall'altro (anzi,
>semplifichiamo, ne basta uno, tanto se l'elettrone non e` da
> una parte non puo` che essere dall'altra).
> ...
> si tratterebbe di vedere
> se puo` accadere che T(t,t0)|s,e>=|s1,e1> (supponendo che sia
> quello l'esito della misura).
Certo che non puo'!
Ma poi, l'eq. di evoluzione e' deterministica: quindi come potrebbe
essere che qualche volta arrivi a |s1,e1> e altre volte a |s2,e2> ?

> Per inciso, per Everett lo stato finale sarebbe:
>
> s
> |
> s+
> s2+ D
> |
> s1+ C
> |
> |
> O--+----+--e
> e1 e2

Perche' "per Everett"? Questo accade per chiunque, se ammette che
l'evoluzione temporale sia lineare.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sun Jun 16 2002 - 20:11:49 CEST

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