XCOPY wrote:
> Ciao, sicuramente molto interessante tutto cio' che hai scritto, pero'
> permettimi di fare due piccole considerazioni:
> 1) tutto questo discorso non ha a che fare con la teoria della relativita',
Ciao.
Esatto: non ha a che fare con la teoria della relativit� che tu intendi,
quella di Einstein.
> a cominciare dal fatto che applichi la somma classica delle velocita' (per
> intenderci, applichi la formula classica u+v invece della formula
> relativistica (u+v)/(1+uv/c^2)
Esatto
Applico solo somme classiche, quelle che ho sempre imparato a scuola e che
il mondo ha sempre applicato fino al 1905 o gi� di l�, e che peraltro
continua ad applicare in tutte le scienze tranne la fisica, oltre che
nella realt� quotidiana, ad onta della RR.
Sto tentando di spiegare i fenomeni fisici senza violentare l'aritmetica,
poverina, convinto come sono che 2+2 fa 4 sempre e dappertutto:-)
> 2) se ho compreso bene la tua descrizione, credo che l'amico solidale alla
> parete, interrogato, invece di rispondere:
> > "A qualsiasi velocit� io mi muova rispetto a questa strana cosa,
> > resgistro sempre la stessa velocit� relativa c."
> dovrebbe rispondere
> "A qualsiasi velocita' io mi muova rispetto a questa strana cosa, il sistema
> preso in esame e' tale che la strana cosa si rivela solo quando la sua
> velocita' relativa, rispetto a me, ha un certo valore c".
Ma questa cosa lui non la pu� dire, se non sa che quella strana cosa pu�
avere valori anche diversi da c.
Quello che gli fai dire � quello che sappiamo e diremmo noi spettatori
delle tre scene (ed in tal senso � corretto), ma implica un punto di vista
dal quale si � capito come stanno le cose, poich� si conosce il
retroscena..
Lui non ha capito, � perplesso, e tra un po, se gli chiederai anche di
spiegare, probabilmente si inventer� la RR.
Oppure uscir� pazzo.
Oltretutto quello che gli fai dire altro non � che il contenuto di un
nostro postulato, se guardi bene. "L'ossevatore percepisce solo il
gessetto quando � fermo rispetto al suo riferimento", vale a dire quando
detto gessetto, come tu dici, viaggia, nel suo riferiemento, a velocit�
(media utile) c, con traiettoria quindi cicloidale ordinaria, che ha un
punto in cui la velocit� si annulla.
> Un saluto a te e a tutto il NG.
Ricambio cordialmente e ti ringrazio.
Luciano Buggio.
http://www.scuoladifisica.it
Gabriele de Chiara wrote:
> Dottor Jekyll ha scritto:
> >
> > Gabriele de Chiara <gadec_at_libero.it> wrote
> >> ...
> >> (naturalmente trascuro l'autointerazione, ma a noi ci interessa l'effetto
> >> ...
> >
> > Ma cosa � l'autointerazione ? Mi potresti fare qualche esempio ?
> >
> > ciao
> >
> Non � molto semplice, e occorrerebbe che tu conoscessi un po' di teoria
> quantistica dei campi! In poche parole � l'interazione dell'elettrone col
> campo generato da se stesso. Calcoli sull'autointerazione dell'elettrone
> portano per esempio alla rinormalizzazione della massa.
Questi calcoli tengono conto dell'anisotropia radiale di campo della
carica in moto?
Pi� in generale, quando ci si occupa della massa non a riposo
dell'elettrone o di una particella carica, si considera sotto qualsivoglia
aspetto il dato "classico" della detta anisotropia?
Qualcuno ha mai collegato le due cose?
Aspetto inoltre risposta alla mia richiesta dell'altro giorno, che era:
"dimmi dove ho sbagliato."
Ciao.
Luciano Buggio
> Non so se sono stato chiaro
> Gabriele
--
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Received on Tue Jun 11 2002 - 18:28:23 CEST