gianni morando wrote:
>
> > Uno dei problemi e` che la locuzione "velocita` relativa" e` gia` usata
> > in fisica. E quindi sarebbe opportuno trovare un altro nome (velocita`
> > specifica?).
>
> Pensi davvero che questo sia il problema?
Se vuoi che ti capiscano, meglio non usare espressioni ambigue.
> Se non hai capito questi concetti elementari mi arrendo .... fine del
> thread!
Ok, fine del thread. Se non vuoi o sai rispondere alle mie obiezioni,
hai tutto il diritto di finire (come si misura la velocita` relativa, a
che cosa serve?).
Piccolo riassunto di quanto ho capito. Hai definito una velocita`
dimensionale per le sfere, ed e` saltato fuori che era la velocita`
normale. Poi hai definito la velocita` dimensionale per le onde e.m. ed
e` risultato che e` sempre c. Infine hai definito la velocita` relativa,
e questa non serve a nulla. Hai definito una velocita` relativa cercando
di giustificare l'effetto doppler, ma i risultati sono sbagliati.
> Io sono felice di aver capito come funziona la natura, se gli altri
> "non lo vogliono capire" � solo un fatto loro.
Peccato che la natura non lo sappia :-). Prova a dare un risultato
QUANTITATIVO, a scrivere una equazione.
> Se a te non dice nulla che gli "orologi naturali", costruiti in
> qualsivoglia modo indichino che il tempo si accorcia con le
> dimensioni, non credo che hai speranze di andare avanti con
> speculazioni fisiche.
Vediamo un po'. Oscillatore LC. Lo scali di dimensioni un fattore k, la
frequenza sale di un fattore k. Oscillatore a pendolo, lo scali di un
fattore k, la frequenza sale di radice quadrata di k. Oscillatore
atomico, non c'e` verso di scalarlo. Un animale piccolo vive di meno (e
i pappagalli?). Un animale grande vive di piu` (e le balene e gli
elefanti?).
> Per te � "normale" che la formica sia pi� lenta di un uomo quando
> dimensionalmente � pi� veloce ... certo per verificare questo assunto
> devo cambiare scala dimensionale ...
E le lumache? E i ghepadi? Quello che stai cercando di definire e` il
tempo che impiegano a spostarsi delle loro dimensioni. Nota la parola
TEMPO, non velocita` dimensionale.
> ma per te � incomprensibile.
No, non e` incompresibile. Quello che stai dicendo e` che quando un
sistema dinamico (lineare) viene scalato di dimensioni, gli autovalori
della sua matrice caratteristica cambiano. La cosa e` ben nota, ed e`
stata usata piu` volte (ad esempio nei calcolatori analogici). Detto in
modo diverso, quando le cose diventano piu` piccole, le loro costanti di
tempo di solito si riducono. Non serve definire una velocita` relativa
(come si misura, a cosa serve?), bastano le normali equazioni dei
sistemi dinamici. E soprattutto quello che cambia sono le costanti di
tempo, non le velocita` dimensionali, relative... e altre cose che hai
nominato.
> Poi se contesti che una pentola grande si raffredda pi� lentamente di
> una pi� piccola e chiedi di quantificare il fenomeno, riguardati le
> nozioni elementari di termologia.
Quello che ti volevo far osservare e` che se dici che in un mondo piu`
piccolo l'unita` di tempo e` piu` corta, non sono sicuro che, cambiando
unita` di tempo il raffreddamento sia piu` veloce (impieghi meno unita`
di tempo).
Proviamo a fare i conti. Se scali la pentola di un fattore k, il suo
volume scala di k^3, la sua resistenza termica scala di k^-2 (non e`
proprio corretto, ma in prima battuta si puo` partire con questo valore)
e quindi la sua costante di tempo termica scala di un fattore k.
Misurando con la scala dei tempi normale si raffredda piu` in fretta: la
sua costante di tempo e` scalata anche lei di un fattore k (presente gli
autovalori di cui parlavo prima?).
Ma se scali anche l'orologio, che genera unita` di tempo k volte piu`
piccole, il numero di unita` di tempo per il raffreddamento e` sempre lo
stesso. E questo e` un esempio di invarianza allo scalamento che ti
sarebbe piaciuto trovare :-)
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Fri Jun 07 2002 - 17:51:07 CEST