Re: Un intepretazione personale della velocità della luce

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Wed, 05 Jun 2002 09:00:23 -0700

gianni morando wrote:

> Si definisce velocit� relativa di un'onda em lo spazio percorso
> dall'onda stessa, misurata in lunghezze d'onda nell'unit� di tempo.
> Un'onda em, alla frequenza di 1 MHz, ha la velocit� relativa di
> 1.000.000 di lunghezze d'onda al secondo.
> Un'onda em, alla frequenza di 2 MHz, ha la velocit� relativa di
> 2.000.000 di lunghezze d'onda al secondo, cio� ha Vd doppia di quella
> a 1 MHz.

Prima cosa che ho capito:

Vd ha le dimensioni di un tempo alla meno uno (le lunghezze d'onda sono
solo un numero). In questo caso si chiama frequenza. Lo spazio percorso
si chiama velocita` della luce, dato che e` lo spazio percorso dall'onda
e.m in una unita` di tempo.

Seconda cosa che ho capito (in antitesi con la precedente):

usi come unita` di misura lunghezza la lunghezza d'onda (che rimangono
dimensionalmente una lunghezza). Non e` forse la scelta migliore,
perche' le unita` di misura dovrebbero essere fisse, non cambiare con
l'oggetto che misuri. In questo caso la velocita` dimensionale e` una
velocita` (lunghezza diviso tempo), il cui valore numerico coincide con
la frequenza, visto che cambi l'unita` di misura a seconda di quello che
misuri.

Quale delle due e` quella buona? Direi la seconda, ma non ne sono
sicurissimo.

Se l'onda e.m. da 1 MHz e` in un dielettrico con epsilonr=4 quanto vale
Vd? Sembrerebbe che continui a valere 1000000 lambda/s (o 1 MHz)
 
> Se consideriamo una sorgente S che viaggi alla velocit� della luce

Una sorgente ha massa e non puo` viaggiare a velocita` c.

> emetta un'onda em collieare con un osservatore sappiamo che per
> l'osservatore � v+c = c.

Non proprio, ma quasi. Bisogna specificare il sistema di riferimento. Ma
non e` questo il punto.

> Se invece consideriamo le velocit� dimensionali si ha che Vd+c = 2Vd.
> La velocit� dimensionale della luce, alle dimensioni di 1 MHz,
> �
> 1.000.000 di lunghezze d'onda/s.
> Pertanto si ha 1.000.000 + 1.000.000 = 2.000.000 l/s.

Cioe` stai dicendo che c+c=2c. La qual cosa e` sempre vera, dal punto di
vista matematico. Dal punto di vista fisico invece che cosa rappresenta?

> Se consideriamo la Vd a 1MHz e la sorgente in moto collineare 30.000
> Km/s si ha:
> Vd(1.000.000 l/s) + V(100.000 l/s) = 1.100.000 l/s.

E questo non e` neanche l'effetto doppler. Stai semplicemente sommando
delle velocita`, espresse con una unita` di misura che cambia a seconda
del problema.

Se prendi il risultato che hai ottenuto e lo ritrasformi in normali
kilomentri al secondo, trovi che 300.000 km/s+30.000 km/s=330.000 km/s.
Dal punto di vista aritmetico funziona, da quello fisico no.

Come si misura Vd? A che cosa serve?

> La Natura sembra voler ragionare con le velocit� relative, infatti
> l'osservatore nel primo caso riceve un'onda em a frequenza doppia e
> nel secondo caso una frequenza incrementata del 10%, per effetto
> Doppler, secondo la fisica classica ...

ma manco per idea. A parte gli effetti relativistici, prova a studiare
l'effetto doppler in fisica classica. Credevo che nelle facolta` di
ingegneria, almeno l'effetto doppler classico si studiasse.

Proviamo a fare un po' di conti. SE non ci fossero effetti relativistici
(cioe` se fossimo nel caso classico) la frequenza ricevuta nel secondo
caso (sorgente a 30000 km/s) sarebbe di 1.1111111... MHz, non di 1.1 MHz
come hai trovato. In realta` poi ci sono gli effetti relativistici e la
frequenza e` ancora diversa (1.10554... MHz).

> > Quando fai degli scalamenti, devi specificare che cosa scali, se solo le
> > dimensioni o anche altre proprieta` (ad esempio potresti scalare anche
> > le permeabilita`, le conducibilita`, i campi...)
>
> I rapporti di scala sono SOLO DIMENSIONALI.

Non capisco che cosa vuoi dire, ma fa lo stesso. Dividi per un numero
adimensionato o dimensionato? Ma probabilmente abbiamo due idee diverse
su cosa sia uno scalamento.

Provo a farti un esempio dei problemi di scalamento nel tuo campo:
prendi un alternatore, lo vuoi scalare per farlo diventare la meta` (di
dimensioni lineari). Dividi per due o per due metri? Supponiamo divida
per due (numero puro). Mantieni la stessa induzione o dividi anche
quella per due? O la moltiplichi per due, in modo da avere il flusso
diviso per due?

-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Wed Jun 05 2002 - 18:00:23 CEST

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