On 19 Nov, 17:57, Enrico SMARGIASSI <smargia..._at_ts.infn.it> wrote:
> Stavo in barca con degli amici. Andavamo belli lisci, sembrava di stare
> fermi... be', in realta' *eravamo* fermi, nel nostro sistema: velocita'
> 0. Poi abbiamo incrociato una barca che ci veniva incontro. Loro si
> muovevano: velocita'>0. Quindi piu' veloci di noi. Ma... un momento:
> loro potevano fare lo stesso: e concludere che noi eravamo piu' veloci
> di loro. Caspita, la ragione si rifiuta di accettarlo!
Non e' un buon esempio.
Nella situazione che tu hai prospettato, non c'e' una barca che
possa essere piu' veloce o meno veloce.
Veloce rispetto a che?
Manca qualunque termine di confronto: ci sono solo le due barche e
basta!
Potremmo soltanto chiederci quale delle due si muove rispetto al
mare e quale sta ferma.
Allo stesso modo del passeggero sul treno che si chiede quale dei
due treni e' partito (rispetto alla stazione), se il proprio o quello
del binario accanto.
Almeno finche' non ha un riferimento esterno al quale riferirsi.
Nel momento in cui questo riferimento c'e', allora tutti i dubbi
svaniscono come neve al sole.
Ad esempio, se la tua barca A (rispetto alla spiaggia) si avvicina
alla velocita' di x nodi e la barca B a 2x nodi, allora (rispetto alla
spiaggia) la barca A e' piu' lenta e la barca B e' piu' veloce.
In questo caso (e' fondamentale!) nessun altro osservatore potra'
mai dire l'inverso!
Un altro esempio e' il seguente.
Se tu, nella tua barca ti metti a fare le flessioni e le confronti
con le flessioni dell'individuo dell'altra barca, e ti ritrovi a farne
2 mentre l'altro ne fa solo una, ogni ambiguita' sparisce.
Tu sei *piu' veloce* di lui, e lui e' *piu' lento* di te.
E non ci sono santi.
Per nessun osservatore tu potrai mai essere piu' lento di lui.
E se qualcuno te lo dice, e' un bugiardo.
Luigi Fortunati.
Ps. All'altra questione rispondero' in seguito.
Received on Fri Nov 19 2010 - 22:40:53 CET
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