Re: Principio di equivalenza + Bremsstrahlung

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 22 May 2002 17:24:57 +0200

"rez" <rez_at_tiscali.it> wrote in message
news:acedj6$9ed$1_at_lacerta.tiscalinet.it...
> On Fri, 17 May 2002 17:47:30 +0200, Enrico Maria Giordano wrote:
> >rez wrote:
>
> >>Temo tu abbia qualche problema con Autluk... ho gia` risposto
> >>ripetutamente a tutto cio` sai:-)
>
> >Vorrei intervenire dicendo che neanche a me risulta che tu abbia
> >risposto. E dire che stavo seguendo la discussione sperando che
> >arrivasse a qualche conclusione...
>
> Se sei interessato a chiarimenti sul PE, allora IMHO ti conviene
> aprire un nuovo thread ponendo il quesito esplicitamente.. ottieni
> anche molte piu` risposte:-)
> Ora invece potresti solo ottenere una ripetizione penso
evidentemente
> sempre piu` enigmatica del mio modo di pensare; il quale d'altra
parte
> non vedo come possa suscitare interesse, per chicchessia:)

Mi sembrava che Enrico Maria rilanciasse la mia domanda alla quale e'
assolutamente impossibile rispondere in maniera enigmatica; non c'e'
niente
di enigmatico nell'asserire
a) "L'enunciato del PE, per come lo conosco io, afferma
......................";
non c'e' nemmeno alcunche' di enigmatico nell'asserire:
b) "Io credevo che il PE affermasse che ..................., pero',
grazie
anche al contributo di un certo numero di gentili e pazienti
frequentatori
del gruppo, mi sono accorto che sbagliavo: avevo capito male il PE.
Questa
mia errata interpretazione causava poi ulteriori errori come
l'asserire che
dal PE si evince l'impossibilita' di annullamento globale (cioe' su un
intorno spaziale, e temporale, finito) di campi "veri" o come lo
stesso
utilizzo della parola "vero" associato ad alcuni campi e non ad altri,
utilizzo che facevo in maniera decisamente impropria. Puo' darsi che
una mia
attenta lettura, degli interventi che gli stessi, o altri, pazienti
frequentatori del gruppo hanno fatto in passato, in risposta a miei
interventi su altri temi (vedi il thread sul paradosso dei gemelli),
mi
permetta di mettere alla luce altri miei errori".

Purtroppo Rez, tu mi sembri decisamente bravo a scrivere frasi
enigmatiche
(per poi dire, a chi ti dice che non capisce quello che dici, che il
linguaggio enigmatico lo usi solo per semplificare i problemi, per
ridurli
alla loro sostanza), quando invece si tratta di dire una cosa
semplicissima,
ad esempio affermare la a) scritta sopra, oppure la b), ti passa la
voglia
di rispondere.
Immagino che tu capisca come sia difficile seguire le cose che dici
anche
per chi avesse le migliori intenzioni di ascoltarti; poi sopra parli
dell'interesse verso "il tuo modo di pensare", dici che non vedi come
possa
chicchessia essere interessato alle cose che dici ..... che ti posso
dire
..... siamo qui per discutere, si discute di fisica per non finire OT,
ognuno di noi cerca di essere un minimo interessante per gli altri mi
pare;
certo che, per essere un minimo interessanti bisogna anche "ascoltare"
quello che gli altri ci dicono. Se poi non si vuole essere
interessanti
(quindi se non si accetta, fra l'altro, di ascoltare gli altri) allora
mi
pare che sia meglio stare del tutto zitti.

> ciao Remigio | || ==> E-mail: remigioz_at_tiscali.it

Ciao
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
From mino.saccone.xspam_at_eidosmedia.com
tijuana1_at_libero.it Wed May 22 17:57:39 2002
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tijuana1_at_libero.it>
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From: "Mino Saccone" <mino.saccone.xspam_at_eidosmedia.com>
Subject: Re: principio di relativit� galileiano ad alte velocit�
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Date: Wed, 22 May 2002 17:57:39 +0200
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----- Original Message -----
From: "t i j u a n a" <tijuana1_at_libero.it>
Sent: Wednesday, May 22, 2002 1:33 PM
Subject: principio di relativit� galileiano ad alte velocit�
> mi sapreste dire se la seguente regola vale per qualsisasi velocit�,
> comprese quindi quelle prossime alla luce, o se invece a tali velocit�
> avviene qualche fenomeno che la invalida: "non � possibile capire se un
> sistema � in quiete o in moto a patto che questo si muova a velocit�
> costante e che tutte le informazioni che abbiamo vengano dall'interno del
> sistema"?
Si' la formulazione di Galileo e' valida anche per velocita'
"relativistiche".
Anzi, l'esperienza di Michelson ha dimostrato che neanche il "vento etereo"
ci puo' dire se siamo in moto o in quiete rispetto a qualche "sistema
previlegiato", quindi, in questa formulazione, Galileo ha ragione ancora
oggi.
Quello che non e' piu' valido a velocita' relativistiche e' la pura somma
aritmetica o vettoriale delle velocita'.
Saluti
Mino Saccone
Received on Wed May 22 2002 - 17:24:57 CEST

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