Luciano Buggio wrote:
>
> Scusami, ma Io non ne conosco nemmeno una; ti sarei grato se me ne
> indicassi almeno una, tra le migliaia che dici.
Teorie dell'etere. Tutte le filosofie orientali che spiegano il mondo.
Fra i crank se ne trovano a bizzeffe.
> Che vuol dire fare previsioni quantitative?
> Se per esempio io dico che in un gas la temperatura aumenta con la
> pressione, senza precisare che ci� avviene in modolineare ed i limiti
> entro cui avviene, (cio� senza "dare i numeri" :-) faccio una previsione
> qualitativa o quantitativa?
Qualitativa.
> >e restano solo discorsi aristotelici.
> Se quella ceh ho citato non � una previsione quantitativa ma solo
> qualitativa � un discorso aristotelico?
Si`. Aristotele diceva che i corpi pesanti cadono piu` in fretta di
quelli leggeri (e aveva pure ragione), ma non era una teoria
scientifica.
> Ebbene, la mia teoria, per quanto finora sono riuscito a svilupparla, fa
> per lo pi� previsioni "qualitative", se vuoi, nel senso suddetto.
E quindi e` per lo meno aristotelica.
> Il modello mateamtico c'�, basta che tu consideri da una parte la
> formalizzazione dinamica che porta alla traiettoria cicloidale, che
> credo tu conosca, dall'altra l'equazione di potenziale su tutto lo
> spazio (per quanto ancora incompleta, poich� i parametri vanno
> ulteiormente ridotti) di quello che ho chiamato "il costituente
> ultimo"): la troverai qui:
> http://www.scuoladifisica.it/lezione5.html
Non funziona. Non puoi assegnare due funzioni a piacere e avere un
risultato coerente con i risultati sperimentali.
Esempio. Particella che viaggia seguendo una cicloide. La sua energia
istantanea puo` essere sia maggiore che minore di quella media. Incontra
una barriera di potenziale rettangolare. Se l'energia della particella
in quel momento e` minore dell'altezza della barriera, viene respinta,
altrimenti passa.
Questo modello permette di prevedere che
a) una particella con energia media maggiore dell'altezza di barriera
puo` essere respinta
b) una particella con energia media minore dell'altezza di barriera puo`
passare la barriera (tunnel).
Le due previsioni sono esatte qualitativamente? Si`. E` un modello
quantitativo? No. E` un modello corretto? Bisogna vedere se descrive
quantitativamente la realta`. Se usi le equazioni della cicloide e
quelle della barriera trovi che la distribuzione di probabilita` di
tunnel o di riflessione sono sbagliate. E non perche' la terza cifra
decimale non torna, ma perche' ad esempio "esiste una barriera alta
abbastanza che la particella passa con probabilita` nulla", perche' la
distribuzione di probabilita` di passaggio in funzione dell'altezza
della barriera e` sbagliata: viene un arcoseno al posto di un
esponenziale. E sono proprio due soluzione intrinsecamente diverse. E
quindi il modello che e` aristotelicamente corretto e` invece sbagliato
per quanto riguarda la descrizione quantitativa della realta`.
> Su che cosa si fonda questa tua ottimistica certezza?
> Siamo cos� sicuri di aver dato fondo a tutte le nostre possibilit�,
> nell'ambito classico?
Sono abbastanza positive su questo. Vista la complicazione della fisica
attuale, una soluzione piu` "semplice" sarebbe stata vista.
> > La prima cosa da chiedersi e` da dove viene la spinta rotante.
> E lo spin, da dove viene?
ragionando in termini classici (peraltro e` sbagliato) dalla
conservazione del momento della quantita` di moto. Non c'e` invece una
conservazione della spinta rotante. Devo pero` dire che hai il diritto
di postularla senza doverla giustificare. Sarebbe ovviamente auspicabile
che fosse misurabile piu` o meno direttamente.
> "Usare funzioni trigonometriche per risolvere i problemi" (� chiaro che
> si fa correntemente, cos� banalizzi) non � quanto ho richiesto: chiedevo
> semmai se � stata usata la *funzione forza rotante con punto di
> applicazione non vincolato*. Puoi darmi un esempio di un'esposizione
> teorica o di un'applicazione che si astata fatta, inqualsiasi contesto,
> anche solo ingenieristico?.
La differenza fra una cicloide e un moto circolare e` solo nelle
condizioni iniziali. Non sono due cose diverse con dinamica diversa. Al
piu` solo la cinematica e` diversa.
> Nel confronto con Elio Fabri � risultato che l'effetto mareale non
> c'entra nulla con il PE e logicamente con la curvatura spazio temporale,
> cos� mi sembr adi aver capito.
> Potresti chiarirmi meglio?
La differenza di campo (in termini classici) che viene chiamato effetto
mareale, e` descritta dal punto di vista della RG come curvatura dello
spazio tempo. L'effetto di marea in un campo centrale classico puo`
essere definito con un numero (qualcosa del tipo
z GM/D^3 se ben ricordo), mentre in RG e` descritto da una ventina di
valori diversi.
Ciao
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Mon Apr 29 2002 - 17:59:51 CEST