Re: Principio di equivalenza

From: Luciano Buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Sun, 28 Apr 2002 18:10:30 +0000 (UTC)

"Franco" <inewd_at_hotmail.com> wrote in message
news:3CCAED16.E50DE080_at_hotmail.com

>
>
> Luciano Buggio wrote:
(cut)
> > E' sufficiente che tu scorra gli indici delle mie trattazioni: non ti
> > sembra straordinario che con un unico relativamente semplice modello si
> > possa metter bocca in tutte le questioni che la Fisica pone?
> > Ti risulta che vi siano altre teorie, ortodosse e non, che lo fanno?
>
> Si` ce ne sono a migliaia.
Scusami, ma Io non ne conosco nemmeno una; ti sarei grato se me ne
indicassi almeno una, tra le migliaia che dici. Ripeto che deve essere
una teoria che con una sola ipotesi (sia essa anche complessa), una
chiave insomma, ha qualcosa da dire *su qualsiasi aspetto* della fisica:
che *pretenda* di essere, come si dice *unificante*, in tutti i sensi.
>Il fatto e` che non sono teorie, perche' non
> fanno previsioni quantitative.
Vorrei soffermarmi qui.
Che vuol dire fare previsioni quantitative?
Se per esempio io dico che in un gas la temperatura aumenta con la
pressione, senza precisare che ci� avviene in modolineare ed i limiti
entro cui avviene, (cio� senza "dare i numeri" :-) faccio una previsione
qualitativa o quantitativa?
>e restano solo discorsi aristotelici.
Se quella ceh ho citato non � una previsione quantitativa ma solo
qualitativa � un discorso aristotelico?
Ebbene, la mia teoria, per quanto finora sono riuscito a svilupparla, fa
per lo pi� previsioni "qualitative", se vuoi, nel senso suddetto.
> Le tue trattazioni spaziano su molti argomenti, ma non li risolvono per
> mancanza di modello matematico.
Il modello mateamtico c'�, basta che tu consideri da una parte la
formalizzazione dinamica che porta alla traiettoria cicloidale, che
credo tu conosca, dall'altra l'equazione di potenziale su tutto lo
spazio (per quanto ancora incompleta, poich� i parametri vanno
ulteiormente ridotti) di quello che ho chiamato "il costituente
ultimo"): la troverai qui:
http://www.scuoladifisica.it/lezione5.html
>. Tutte le volte che e` stato possibile
> esprimere in modo piu` semplice un concetto, questo e` stato fatto.
Su che cosa si fonda questa tua ottimistica certezza?
Siamo cos� sicuri di aver dato fondo a tutte le nostre possibilit�,
nell'ambito classico?
(cut)
>> Non ti stupisce che *nessuno*, nella storia
> > del pensiero scientifico, abbia mai combinato una forza con una
> > rotazione?
>
> La prima cosa da chiedersi e` da dove viene la spinta rotante.
E lo spin, da dove viene?
Perch� mi fai questa domanda metafisica?
Sopra ho chiesto: "Non ti stupisce che nessuno abbia mai combinato una
forza con una rotazione?"
Qui, a rigore non c'entra nemmeno la fisica (altro che metafisica!)
poich� la domanda verte sullo stupore per una mancata riflessione sulla
*dinamica elementare* (analizza i termini: "forza", "rotazione"..).
Ti prego allora di rispondere: ritieni insignificante la questione? Qui
di seguito dai una risposta che non mi � chiara:
> Poi in fisica di equazioni differenziali che danno soluzioni in seni e coseni
> ce ne sono tante. La dinamica della cicloide e` descrivibile come
> soluzione di un sistema di due eq. diff. lineari (secondo ordine) con
> autovalori immaginari e opportune condizioni iniziali. Detto
> diversamente: sono seni e coseni. E credi che nessuno abbia mai provato
> a usare le funzioni trigonometriche per risolvere i problemi? In molti
> casi si puo`, in altri no.
"Usare funzioni trigonometriche per risolvere i problemi" (� chiaro che
si fa correntemente, cos� banalizzi) non � quanto ho richiesto: chiedevo
semmai se � stata usata la *funzione forza rotante con punto di
applicazione non vincolato*. Puoi darmi un esempio di un'esposizione
teorica o di un'applicazione che si astata fatta, inqualsiasi contesto,
anche solo ingenieristico?.
Se poi vengono fuori i seni ed i coseni tanto meglio, dato che con
questo semplice modello *presumo* di interpretare l'onda
elettromagnatica.
(faccio un bel taglio, se no ci disperdiamo troppo, ma se vuoi possiamo
tornare anche sul resto)
> > P.S. - Aspetto la tua risposta sulla questione dell'effetto mareale che
> > secondo te la RG dovrebbe ridurre geometricamente: la deformazione
> > mareale dell'idrosfera � uguale a quella della litosfera?
>
> non ho capito la tua osservazione. La curvatura della marea da` una
> differenza di forze, non di dimensioni. Fra le due c'e` la rigidita` del
> mezzo. Non cambiano le dimensioni dello spazio (che non so cosa voglia
> dire).
Devo dire che anch'io non ho capito questa tua risposta.
Mi sembrava che tu intendessi ridurre la trazione mareale al concetto di
curvatura spazio temporale.
Ti riporto le tue parole precise, copiando da quel passato post del 22
aprile scorso
----------------------------
L'effetto mareale del campo gravitazionale, che si puo`, almeno in linea
di principio, misurare in un ascensore in caduta libera in un campo
gravitazionale, *e`* la curvatura dello spaziotempo. A te risulta che
Einstein abbia parlato di curvatura dello spaziotempo :-)?
---------------------------
Nel confronto con Elio Fabri � risultato che l'effetto mareale non
c'entra nulla con il PE e logicamente con la curvatura spazio temporale,
cos� mi sembr adi aver capito.
Potresti chiarirmi meglio?
Ciao.
Luciano Buggio
htttp://www.scuoladifisica.it
>
> Ciao




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Received on Sun Apr 28 2002 - 20:10:30 CEST

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