Re: Principio di equivalenza

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: Sun, 21 Apr 2002 08:44:53 +0200

Luciano Buggio wrote:

> "Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
> news:3CBC6F98.5D6B4CEF_at_mclink.it...
>
> (snip)
>
>>il principio di equivalenza...
>>Dice che a tutti gli effetti non puoi distinguere un'accelerazione da un
>>campo gravitazionale.
>>
> (snip)
> Scusate se generalizzo (prescindo cio� dal problema qui in discussione
> del disco rotante)
> Secondo me � possibile capire se si � in una capsula in moto
> uniformementee
> accelerato o fermi in un campo gravitazionale. Nel secondo caso c'� un
> effetto mareale (se il campo � del tipo 1/r^2, se cio� g non � costante,
> ma varia con la distanza), che non c'� nel primo, dove l'accelerazione
> a
> � costante.
> Basta sospendere una molla al soffitto...
> Ciao
> Luciano Buggio.
> http://www.scuoladifisica.it
>
>
>


Ciao, infatti il principio di equivalenza, in termini
fisici, dice che per regioni spaziali sufficientemente
piccole (ma non puntuali) e per intervalli di tempo
sufficientemente brevi (ma non nulli) e` possibile annullare
un campo gravitazionale scegliendo un riferimento opportuno.
Quello che chiami effetto mareale viene trascurato.
In termini un po` piu` quantitativi, si considera un corpo
puntiforme in caduta libera in un campo gravitazionale e
si considera un evento (locazione puntiforme nello spazio e nel tempo)
sull'evoluzione spaziotemporale del punto -la linea di universo nello
spaziotempo- e si considera il moto del punto in prossimita` di tale evento.
Il principio dice che ci sono dei riferimenti o sistemi di coordinate
particolari che descrivono lo spaziotempo nei pressi delle'evento che hanno
una caratteristica peculiare che ora cerco di spiegare.
Intanto bisogna dire che e` possibile approssimare, nelle coordinate
dette sopra e nei pressi dell'evento considerato, la linea di universo
del punto materiale.
L'approssimazione avviene con quello che i matematici chiamano
"sviluppo di Taylor" nelle coordinate dette (nella coordinata temporale
per es.).
Si tratta di una serie di approssimazioni successive via via piu` fini
e tanto piu` buone quanto si rimane vicini (nello spazio e nel tempo)
all'evento considerato.
Quello che si vede e` che, nelle coordinate dette,
esiste un regime di approssimazione, *che non e` l'approssimazione piu`
rozza possibile*, in cui il moto del punto soggetto alla (sola)
forza di gravita`risulta essere rappresentato come un moto rettilineo
uniforme come, cioe`, se non ci fosse la gravita`.
In tale regime di approssimazione le "forze di marea" sono
del tutto trascurate. Nota bene che se considerassi altri tipi di forze
es. quella elettrica, tutto cio` sarebbe falso: allo *stesso*
ordine di approssimazione usato per la gravita`, il moto di una
carica soggetta al campo elettrico, in generale non sarebbe
rettilineo uniforme, ma avrebbe una accelerazione (sempre nelle coordinate
di cui sopra). Per ottenere lo stesso risultato con forze
non gravitazionali, sempre che si possa, bisognerebbe fare
un'approssimazione piu` rozza di quella sufficiente per le
forze gravitazionali. In cio`la gravita` si distingue da tutte
le altre forze.
Anzi in relativita`generale, proprio per quanto detto sopra,
non e` rappresentata da una forza, ma dalla geometria dello spaziotempo.
Il significato di cio` pero` non e' per niente ovvio e richiederebbe una
spiegazione che ora non vorrei dare perche` non ho molto tempo...

Ciao, Valter
Received on Sun Apr 21 2002 - 08:44:53 CEST

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