Re: Principio di equivalenza

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sun, 21 Apr 2002 18:12:04 +0200

Luciano Buggio ha scritto:
> Secondo me e' possibile capire se si e' in una capsula in moto uniformemente
> accelerato o fermi in un campo gravitazionale. Nel secondo caso c'e' un
> effetto mareale (se il campo e' del tipo 1/r^2, se cioe' g non e' costante,
> ma varia con la distanza), che non c'e' nel primo, dove l'accelerazione
> a e' costante.
> Basta sospendere una molla al soffitto...
Non e' cosi' semplice, per un paio di ragioni.
1) Non basta la molla al soffitto: devi vedere una variazione di g con
la posizione, e questa e' assai piccola, a meno di non considerare casi
estremi.
Esempio: la variazione relativa di g in 10 metri (quanti ce ne sono dal
mio garage a dove sto scrivendo) e' 3x10^(-7), e nessun gravimetro, che
io sappia, e' cosi' sensibile.
La variazione cresce con lo spostamento, e infatti il PE e' un enunciato
*locale*, ossia valido al limite di una regione di spazio-tempo
infinitamente piccola.
2) Questo giungera' nuovo a molti: anche nella capsula in moto unif.
accelerato, a *non e' costante* in tutta la lunghezza della capsula. Se
a=g, la variazione relativa in 10 metri e' circa 10^(-15). Piccolissima,
pero' c'e'.
La ragione sta nella contrazione di Lorentz: la testa deve accelerare
meno della coda.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sun Apr 21 2002 - 18:12:04 CEST

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