gianni morando wrote:
>
> Confermo che il massimo guadagno di un'antenna si ha quando questa
> risuona (non � colpa mia se questo accade nel dipolo a mezz'onda).
Se sei convinto va bene. Ma sappi che non e` vero. Esistono tante
condizioni non risonanti con guadagno massimo. Quello che conta per il
guadagno e` la distribuzione di corrente nei fili, o diversamente detto,
il campo sull'antenna (ricordavo bene la relazione della trasformata di
fourier?). Avevi detto:
*******
Queste [le onde elettromagnetiche] si formano, in pratica, solo su
antenne di MEZZA lunghezza d'onda (se fosse un'intera lunghezza d'onda
la sinusoide positiva
annullerebbe quella negativa)
********
e questo non e` corretto, le onde elettromagnetiche non si formano in
pratica SOLO su antenne a lambda mezzi.
> Forse ti � sfuggito che nel fuoco delle parabole ci sta un dipolo a
> mezza lunghezza d'onda.
Alcune volte si`, altre no. Se in alcuni casi si usa un dipolo a
mezz'onda e` per avere una impedenza ragionevolmente reale da accoppiare
con la linea di trasmissione. Altre volte invece la discesa si fa in
guida d'onda e la transizione non viene fatta con un dipolo a mezz'onda.
> Esistono tipi "strani" di antenna come "l'antenna rombica" che nulla
> ha di simile ad un dipolo, ma il suo rendimento massimo (scusa se uso
> questo termine ingegneristico) si ottiene quando questa risuona.
Rendimento e guadagno sono cose diverse. Mi pare di ricordare che la
rombica abbia un rendimento inferiore al 50% (resistenza di carico in
fondo) e che possa avere una lunghezza per ogni lato di svariati lambda
(ma vado a memoria).
> Per quanto riguarda le antenne Yagi, i direttori ed i riflettori sono
> tagliati a lughezze leggermente differenti dalla mezza lunghezza
> d'onda, ma penso che tu ne conosca il motivo ....
Si`, credo di si`.
>
> Per quanto riguarda "il campo E variabile che genera un po' pi� in la
> un campo H variabile", come dici tu, ho riletto quanto avevo scritto.
> Ho scritto: Il principio della propagazione nasce dalla propriet� che
> un campo magnetico generato da un campo elettrico variabile, genera a
> sua volta un campo elettrico variabile e cos� via all'infinito." Puoi
> controllare.
Ho controllato. Secondo me e` pessima divulgazione. Da` l'idea che ci
sia campo E, che generi (un po' piu` in la`, o un po' dopo) campo H, il
quale rigenera (un po' piu` in la` o un po' dopo) campo E. Questa
dipendenza temporale o spaziale, questa dipendenza di causa-effetto (uno
che genera l'altro) secondo me da` una idea distorta di quello che
capita.
> Si da il caso che questo sia il principio postulato da Maxwell.
Le equazioni di maxwell non dicono proprio cosi`. Sono un sistema di eq.
contemporanee: non si applica prima quella di rotore di E poi quella di
rotore di H.
> Si legge la stessa cosa, a proposito delle equazioni di Maxwell, in
> "Elementi di Radiotecnica generale" - Sante Malatesta - terza edizione
> - Colombo Cursi editore - Pisa - pag. 463.
> La fig. 25 di pag. 464 mostra esattamente quello che ho scritto.
> Forse questo libro non � affidabile? Si tratta del libro di testo
> usato all'universit� di Palermo .....
Il malatesta non ce l'ho qui con me. Esistono libri piu` moderni: e`
ancora attualmente usato?
Dalla figura del malatesta si capisce che E e H in un'onda piana sono in
fase e nello stesso punto dello spazio?
Il fatto che un testo sia usato in una universita` non implica che le
spiegazioni siano le piu` chiare possibili.
Ho visto anch'io, non ricordo dove, figure con degli anelli concatenati
su piani ortogonali, quelli su un piano etichettati come campo E e
quelli sul piano ortogonale come campo H. Bene questa e` una fesseria!
> Per quanto riguarda R.R. che ha oltre 70 anni di pubblicazioni, mi
> risulta che eccezionalmente hanno pubblicato dei cattivi articoli
> (succede in tante riviste), ma mi risulta che successivamente hanno
> rettificato e commentato.
No, quello non lo hanno commentato. E anche svariati altri strafalcioni
sono passati incolumi.
> D'altronde su quella rivista scrivono i migliori ricercatori e
> scienziati italiani, fra cui l'amico I4BER, direttore
> dell'osservatorio radioastronomico di Medicina.
Quella e` una rivista hobbistica di radiamatori, senza comitato di
revisione (peer review). E` un giornalino parrocchiale, non una rivista
scientifica. E` vero che ci scrive sopra anche i4ber, e quello che ci
scrive lui e` sensato (come pure quello che scrivono tanti altri), ma lo
stesso non si puo` dire di tutti gli articoli. Nessuno scienziato mette
nel suo curriculum, fra le pubblicazioni, gli articoli scritti per RR,
farebbe ridere la comunita` scientifica.
Ciao
--
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Tue Mar 26 2002 - 18:20:21 CET