Re: Dualismo in meccanica quantistica

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: 20 Mar 2002 0:36:37 +0100

[the Volk:]
>Si ma come si decide quale strada scegliere? E quando avviene questa sce
>lta?
>E supponendo che invece non ci sia scelta ma tutti gli universi
>possibili
>coesistano come mai abbiamo coscienza di un solo universo?

E` come chiedersi perche' mai il gatto di Schroedinger non si
accorga di essere sia vivo che morto. Semplice: perche' il
suo stato e` una sovrapposizione di quello di un gatto vivo
(che sa di assere vivo) e di quello di un gatto morto.
Semplice correlazione quantistica. La funzione d'onda e`
nulla nello stato (difficile da definire) "gatto che sente di
essere un po' vivo e un po' morto". In altre parole: per
Everett l'osservatore e` in uno stato entangled con tutto il
resto. In ogni universo (piu' esattamente: macrostato
dell'universo) esiste un Volk (la componente Volk del
macrostato) che vede e ricorda solo quell'universo li'.
Questo dettaglio non e` gratuito o arbitrario: e` esattamente
cio` che si puo` predire in base alla MQ se si parte dal
presupposto che il collasso della funzione d'onda non
avvenga. In altre parole, per percepire gli altri universi
dovresti violare la MQ, trovarti in uno stato in cui non puoi
trovarti.

>> Bohm ha formulato la teoria piu' di successo tra queste [...]
>No non funziona, almeno nella presentazione originaria.
>Questo e` un bellissimo capitolo della scienza moderna.
>Fortunatamente possiamo distinguere tra teoria a variabili nascoste
>e teoria quantistica . John Bell elaboro` le famose disugualianze
>che furono poi poste al test dell`esperimento.
>Niente da dire la Mq funziona nei limiti sperimentali, la teoria a
>variabili
>nascoste di Bohm no. [...]

Sicuro? La confutazione di Bell vale per le teorie locali.
Quella di Bohm non lo e`.

Ciao
Paolo Russo
Received on Wed Mar 20 2002 - 00:36:37 CET

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