Re: Raggio di Schwartzschild

From: Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Thu, 17 Jan 2002 10:37:54 +0100

Attilio ha scritto:
> sono d'accordo - da studente ancora inesperto - che l'argomento
> dei BN e' molto complesso e che purtroppo esiste a proposito
> molta letteratura ingenua e fuorviante. Tuttavia, alcune cose
> mi lasciano perplesso:
> ...
Scusa se ci ho messo tanto a rispondere, ma quando l'argomento non e'
proprio semplice debbo pensarci su, e allora riesce piu' difficile
ritagliare il tempo occorrente...
Come vedrai, neppure rispondero' a tutto quello che scrivi. In parte
perche' non saprei che cosa dire (per es. non so niente di quello che
dice Smolin) in parte perche non credo di aver capito bene le tue
considerazioni.
Mi concentro sul tuo punto 4:
> sebbene gli effetti indiretti dei BN siano stati gia' rilevati
> e misurati dall'esterno, nessuno esperimento o misura puo'
> avvenire all'interno di un BN (se e' vero che li' 'lasciate
> ogni speranza (di ritorno) voi ch'entrate'). Allora vorrei
> sapere: da dove deriva una tale certezza del 'paradigma'
> affermatosi sui BN che stritolerebbero tutto all'interno
> in qualunque caso, se invece non sara' mai possibile
> verificare, ne' direttamente ne' indirettamente tale
> affermazione? Scusate, io sarei un po' piu' positivista, per
> credere faccio come san Tommaso: vorrei toccare con mano.
> E se invece esistessero BN particolari, piuttosto grandi
> e vecchi (quanto ad es. il ns. universo) in cui questa
> visione del paradigma attuale si riveli falsa?
Debbo confessarti che con la mia "forma mentis" di teorico, io seguo
poco e guardo con un certo scetticismo molto di quello che si dice e
scrive su questi argomenti, anche in ambito qualificato.
Per es. non saprei neppure dirti quanto solide siano le evidenze
sperimentali sui buchi neri, anche se leggo spesso che ormai e' dato per
scontato che per es. al centro della nostra Galassia ci sia appunto un
buco nero gigantesco. Puo' darsi, ma io mi mantengo dubbioso.

La mia posizione e' piuttosto questa: esiste una teoria (la RG) che
tutte le volte che ha potuto essere messa alla prova e' risultata
confermata (il che non vuol dire che sara' cosi' per sempre; anzi
sappiamo per certo che non sara', visto che non e'compatibile con gli
effetti quantistici).
Questa teoria prevede certe soluzioni che da Wheeler sono state chiamate
immaginosamente "buchi neri" e delle quali sembra ragionevole
l'esistenza reale, almeno come prodotto finale dell'evoluzione di certe
stelle, e forse in altri casi (v. sopra: centro delle galassie).
Cio' di cui mi sento tranquillo e' quali sono le proprieta' di queste
forme di spazio-tempo (orizzonte, singolarita' centrale...).
Sono anche state proposte (ma confesso di non sapere se sono state
calcolate fino in fondo) altre forme, i cosiddetti "wormholes", che ti
piacerebbero perche' consentirebbero quella comunicazione con altri
universi che mi sembra ti affascini alquanto :).
Ne so poco, ma mi pare che siano altamente instabili, e forse nessuno sa
se ci siano dei meccanismi di formazione plausibili, o se siano solo
delle curiosita' matematiche.

Insomma: l'argomento secondo me si trova in un difficile equilibrio tra
la ricerca seria e le fantasticherie. Queste ultime non sono inutili, se
tenute a freno: infatti possono servire a far nascere idee nuove. Pero'
debbono essere sempre ancorate a conoscenze concrete e a teorie sensate:
non debbono essere paorole in liberta', come troppo spesso mi pare che
siano...

Quella che tu chiami "visione attuale del paradigma" e' appunto una
teoria consolidata (la RG). Se qualcuno sapra' farne una migliore, ben
venga. Ma per ora non mi pare di averla vista.
-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Thu Jan 17 2002 - 10:37:54 CET

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