Salve,
si' sono d'accordo: anche se fosse vero che se nel ns. universo
nessuna particella (come la famosa particella nella scatola)
possa avere energia nulla, nel caso del fotone non implicherebbe
necessariamente che abbia una massa di riposo diversa da zero,
in quanto basterebbe un quanto a frequenza non nulla, e quindi
semplicemente potrebbe voler dire soltanto che esiste una frequenza
minima per la radiazione e.m. : h f(o).
Pero', per il dualismo onda-particella, si potrebbe sempre dire
(o postulare) che: m(o) c^2 = h f(0) , e allora non vedo cosa
cambierebbe...
Ho ripescato un vecchio articolo di Goldhaber e Nieto pubblicato
in Le Scienze n.97 settembre 1976, su "La massa del fotone".
Non si puo' escludere del tutto che il fotone abbia una massa,
in quanto le equazioni di Maxwell, nella forma di Proca,
prevedono questa possibilita'! La legge di Coulomb da' una
forza dipendente dall'inverso della distanza elevata al quadrato.
Ma si ha una certezza *assoluta* che l'esponente sia esattamente
2? Gli esperimenti ci dicono solo che e' 2,00000.... entro un
certo margine di errore sperimentale (a molti zeri), non ci
dicono che e' 2 esattamente. Nell'articolo suddetto si ipotizza
che, raffinando le misurazioni con tecniche astrofisiche (campo
magnetico galattico) si potrebbe, al piu', trovare un limite
inferiore di 10-(59) grammi per la 'massa di riposo' (o se
preferite, chiamamola energia o frequenza minima) del fotone.
Nel mio primo post, io avevo proposto un valore decisamente
ancora inferiore: 10-(65) o 10-(66) grammi... non sara' facile
trovare una tecnica sperimentale per escludere questo limite!
Ciao
Attilio
Received on Sat Jan 05 2002 - 11:02:16 CET
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