Re: Il disco rotante di einstein
Ciao,
supponiamo che invece sia sensato porre l'approssimazione
infinitesimale dell'elemento d'arco all'elemento rettilineo
sulla tangente: allora se la velocita' angolare o tangenziale
e' costante il sistema locale e' approssimativamente inerziale
in un intervallo di tempo tendente a zero ...
Comunque, a questo punto io vedrei - correggetemi se sbaglio -
un problema molto grosso, un paradosso (spero solo apparente!):
se il regolo si accorcia sempre di piu' al crescere del raggio R
allora cio' vale anche per le distanze reticolari interatomiche
del solido di cui e' composto il disco rotante: allora, non solo
la circonferenza e quindi 'pi greco' sembrerebbe via via piu'
grande, ma anche ...la densita' di atomi per arco di circonferenza
aumenterebbe al crescere di R!!! Ne deduco allora che:
un 'solido' omogeneo non puo' mantenere la sua densita' costante;
un solido non potra' mai restare veramente solido: sara' invece
una specie di sostanza viscosa. Solo cosi' la densita' puo'
variare col raggio: allora il disco rotante sara', man mano che
il raggio e quindi la velocita' tangenziale cresce verso c, una
specie di spirale viscosa... Inoltre, verso il 'raggio critico'
piu' esterno, non e' possibile che ci sia un regolo proprio ridotto a
zero, perche' allora avremmo un numero infinito di atomi sull'ultimo
anello... Ne deduco allora che il disco si frammenterebbe, cioe'
gli atomi si spappolerebbero, e l'assetto finale dovrebbe somigliare
cioe' piu' a quello di una galassia a spirale che a quello di un
solido rigido classico rotante.
Bye,
Attilio.
Received on Mon Jan 07 2002 - 13:55:02 CET
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