Ernesto ha scritto:
> Perch�? Per sapere che era un libro negativo non doveva almeno
> leggerlo, professore? Brian Greene non � l'ultimo arrivato, per quel
> che ne so. E qualche contributo l'ha pur dato alla teoria delle
> stringhe, vero?
Primo: non posso sempre spendere soldi (e quindi indirettamente
finanziare) per comprare libri da cui so gia' cosa aspettarmi. L'ho
fatto ad es. con Hawking.
Secondo: ora il libro l'ho letto (e incidentalmente, ieri l'ho anche
ritrovato) e parlo a ragion veduta.
Terzo: come amche nel caso di Hawking, non ha lacuna importanza il
valore scientifico dell'autore. Non e' il primo caso, e purtroppo non
sara' l'ultimo, in cui i due comportamenti vanno ognuno per proprio
conto. O forse sono in realta' collegati: vedi dopo.
> Lei dice che ha "truffato" il pubblico e quindi si � sputtanato nella
> comunit� scientifica? Uno laureato a Harward, che insegna alla
> Columbia? E' un masochista? Guadagna troppo poco? Ambisce ad essere
> citato da lei come un truffatore?
Penso che di quello che posso pensare io se ne sbatta allegramente,
visto che non diminuira' il numero di copie che vende.
Non si e' affatto sputtanato nella comunita' scientifica, che nella
stragrande maggioranza accetta questa schizofrenia, o forse addirittura
l'incoraggia.
I lavori scientifici sono una cosa, ed e' bene che siano seri (piu' o
meno: non lo sono sempre neanche quelli, e non sto parlando di Greene,
ma in generale).
La divulgazione e' un'altra: se uno e' cosi' dritto da riuscire a far
soldi per quella strada, perche' criticarlo? Tanto pu' che potrebbe
anche esere funzionale alla sua ricerca "seria", come ha gia' spiegato,
mi pare, Valter Moretti: i finanziamenti (in USA, per ora, ma in futuro
forse anche qui) arrivano in gran parte dai privati, e il successo di
pubblico e' un elemento di valutazione che pesa...
Intendiamoci: Greene e Hawking sono tutt'altra cosa da Zichichi. Questo
scrive cose inqualificabili, eppure e' coperto da un'atrettanto
inqualificabile omerta' della "comunita' scientifica italiana".
Per gli altri il discorso e' piu' complesso, e infatti vedo che qui c'e'
una netta divisione: quelli che sanno di fisica capiscono diche cosa si
parla, gli altri sono a dir poco scettici. E forse, anche se non hanno
il coraggio di dirlo, pensano che a farci parlare cosi' sia anche un po'
d'invidia...
Io ho cercato piu' volte di spiegarmi, e forse lo faro' ancora, ma non
e' affatto semplice. Sarebbe sicuramente pu' comodo lasciar correre, e
magari prendere esempio e mettersi in concorrenza. Purtroppo non ne sono
capace :(
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Mon Nov 26 2001 - 11:50:55 CET