Tasslehof wrote:
>
> On Wed, 3 Oct 2001, Schizzol wrote:
>
> > Ho letto di recente QED, decisamente straordinario!!! Mi sono rimasti per�
> > alcuni dubbi, soprattutto sul significato delle cosiddette "ampiezze".
> > qualcuno potrebbe spiegarmi perch� � necessario fornire di direzione e
> > verso la probabilit� che si verifichi un fenomeno?
>
> Perche' le freccine rappresentano un numero complesso,
> Ora la domanda potrebbe
> diventare "perche' e' necessario introdurre grandezze complesse per
> descrivere la il mondo fisico" ?
Ci provo io. Spero di non dire cazzate, e di non perdere amici, ho
litigato con un'amica sul significato delle funzioni d'onda,
beccandomi del presuntuoso arrogante.
Lo so, ben mi sta, con le amiche si dovrebbe parlare d'altro...
In sostanza, i fisici sanno da tempo che i numeri complessi sono
meravigliosi per descrivere fenomeni ondulatori. Non per niente
gli elettricisti li usano per descrivere la corrente alternata
nei fili, che potrebbe benissmo essere descritta solo con
quantita' reali.
Quindi quando ci si e' accorti che i corpi di dimensione atomica
e subatomica (in particolare gli elettroni) si comportano come
onde, e' risultato naturale usare quantita' complesse per
descriverli. Il tutto poi ha funzionato fin troppo bene. Nel senso
che, al contrario che per le onde "macroscopiche" (che so, onde
sonore o luminose), in cui i numeri complessi sono solo un utile
artificio di calcolo, ma tutti i conti si possono fare con numeri
reali, li' senza numeri complessi (o freccioline) non tornava
piu' nulla.
Questo e' il perche' i fisici li hanno introdotti. Sul perche'
la natura si comporti cosi', come dice Feynmann in QED nessuno
lo sa.
Ciao
Gianni Comoretto
Received on Wed Oct 10 2001 - 21:38:13 CEST
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