Re: Orbite, astronautica e astrodinamica

From: Elio Fabri <fabri_at_df.unipi.it>
Date: Thu, 04 Oct 2001 12:17:56 +0200

Castel Chariot ha scritto:
> La pressione solare non � molto importante in genere, soprattutto se le
> sezioni della sonda sono piuttosto piccole ( cosa sempre vera a meno che si
> abbia una vera vela spaziale ) e soprattutto se non si � troppo vicino al
> sole, visto che a occhio e croce anche il vento solare diminuir� col
> quadrato della distanza.
Forse ho fatto male a scrivere "non sono affatto un esperto" :-)
Intendevo "rispetto a quelli che si occupano tutti i giorni di queste
cose". Rispetto alla media dei frequentatori del NG lo sono: dopo tutto
insegno astronomia...

Intanto, non confondere vento solare e pressione di radiazione.
Poi le dimensioni se mai funzionano al rovescio: visto che la massa va
come il cubo delle dimensioni, mentre l'area va come il quadrato, la
pressione di radiazione e' tanto piu' importante quanto piu' l'oggetto
e' piccolo.
Infatti e' decisiva per granelli di polvere dell'ordine del micron o
giu' di li': vedi ad es. le code delle comete...
Infine: io mi preoccupavo di correzioni anche piccole, quindi
bisognerebbe saper stimare ordini di grandezza, cosa che non so fare
cosi' su due piedi.

>> Ma potrei dire una fesseria. O magari correzioni
>> relativistiche, ma non credo proprio.
> No, no, si va a poche decine di chilometri al secondo
Grazie, questo lo sapevo (v. sopra circa l'esperto :) ).
So anche, pero', che per determinazioni di precisione del moto dei
pianeti le correzioni relativistiche ci vogliono e come.
Quello che non so e' se siano rilevanti per le sonde spaziali: potrebbe
darsi di no, per due ragioni:
- il tempo della missione di solito non e' molto lungo
- sono sempre possibili correzioni di rotta.

> Non serve l' integrazione numerica, almeno se non si considerino particolari
> disturbi, e i calcoli non sono nemmeno cos� difficili
Ah no? Se ti limiti al "problema dei due corpi", d'accordo; ma questo
non e' mai il caso di una sonda, che per definizione interagisce da
vicino con qualche oggetto. A cominciare dalla Terra, e spesso altri
pianeti (anche piu' d'uno: sentito mai parlare di "effetto fionda"?)
Escluso quindi il caso dei due corpi, l'integrazione numerica e'
necessaria, e ti assicuro che non e' cosa semplice. Se non si e'
"esperti" (per davvero!) si possono fare calcoli del tutto sballati...

-- 
Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
------------------------------------
Received on Thu Oct 04 2001 - 12:17:56 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Mon Feb 10 2025 - 04:23:46 CET