Il 11/02/2022 14:52, Alberto Rasà ha scritto:
> Non so se è proprio una variante o l'esperienza originale (o quasi):
>
>
>
>
> Due dischi rigidi sono solidali ad un asse rigido (di lunghezza 1 m) passante per i centri ed ortogonale ad essi. Su ognuno dei loro bordi un foro, i due fori sono leggermente disassati. Il tutto, assunto rigido, ruota a velocità angolare costante. Un raggio di luce emesso parallelamente all'asse verso il foro nel primo disco passerà attraverso il secondo solo ad una velocità angolare precisa, misurando la quale si risale alla velocità della luce. E' vero che non esistono sistemi rigidi in relatività ma una volta raggiunta una velocità di regime tutto il sistema si muove come se lo fosse.
> Cosa c'è di errato in questa procedura?
La tua proposta di "misura" della velocità one-way della luce è una
variante della misura (presunta) fatta tramite l'effetto della
aberrazione della luce: un fascio di luce provieve dalla stella polare e
un cannocchiale posto al polo nord non vede la stella perpendicolarmente
al terreno ma la vede formare un piccolo angolo k rispetto alla
verticale. Tale angolo dipende dalla velocità di rivoluzione della Terra
attorno al Sole, v_terra, secondo la legge:
tan(k)=v_terra/c.
Dalle misure di k e v_terra si ricava c che si direbbe essere la
velocità one-way della luce che entra nel cannocchiale in un punto,
percorre verticalmente un tratto lungo c*dt (c=velocità one-way della
luce, dt intervallo di tempo necessario alla luce per attraversare il
cannocchiale), mentre la Terra (e il cannocchiale ad essa solidale)
percorre un tratto lungo v_terra*dt. Affinché la luce possa uscire
dall'altro estremo del cannocchiale (cioè non urti con le pareti) il
cannocchiale deve essere inclinato rispetto alla verticale di un angolo
k tale che
tan(k)=v_terra*dt/(c*dt)=v_terra/c.
Questa a me pare, fra le presunte "misure" della velocità one-way della
luce, una fra quelle maggiormente inattaccabili.
Nel file
https://www.dropbox.com/s/53trwlqh2xysg90/Aberrazione0.pdf?dl=0
mostro perché la misura dell'angolo k *non* permette di considerare
misurabile la velocità one-way (della luce come di ogni altra cosa).
La formula (1) che compare nel file si può facilmente dimostrare essere
equivalente alla usuale forma delle trasformazioni di Lorentz (cioè la
forma che riporto in nota secondo le notazioni del Jackson), sostituendo
le grandezze convenzionali, x_0 (cioè c*t), vec{beta} e gamma alle loro
espressioni in termini delle grandezze misurabili tau e vec{B}:
x_0=Sqrt[(c*tau)^2+|vec{x}|^2]
vec{beta}=vec{B}/Sqrt[1+|vec{beta}|^2]
gamma=Sqrt[1+|vec{beta}|^2].
> Wakinian Tanka
Ciao,
Bruno Cocciaro
--
Questa email è stata esaminata alla ricerca di virus da AVG.
http://www.avg.com
Received on Mon Feb 21 2022 - 12:48:48 CET