Re: la laurea in fisica

From: baldanza <sergio.baldanza_at_icn.siemens.it>
Date: Tue, 11 Sep 2001 16:35:34 +0200

> Adesso, il fatto che gran parte dell' industria informatica italiana non
> abbia alcun interesse a specialisti (perche' poi si forma da se' le
> competenze, poche, che le interessano) e prenda quindi in esame in modo
> equivalente laureati in fisica, ingegneria o psicologia, rende si' vero
> che il fisico non ha perso la possibilita' di accedere a questo settore
> del mondo del lavoro. Pero' questo non implica che ci sia piu' una
> propria competenza specifica. Da questo punto di vista il fisico e'
> affine ad un umanista!

Correggimi se sbaglio: fisica si studia su 19 esami di cui credo 15 sono
comuni a tutti gli indirizzi.
Fisica non e' certo per sua natura specialistica, con vantaggi e svantaggi
che ne derivano.


> Tuttavia, per quella che e' la mia esperienza, la "ritirata" dei fisici
> da alcuni settori e' un fatto reale. E ancora piu' reale per me e' l'
> atteggiamento da "torre d' avorio" di tanti colleghi che continuano a
> pensare che ripensare e curare i curricula, anche in funzione degli
> sbocchi professionali, sia lesivo della dignita' del fisico.
>
Se ripenso ad Ingegneria , poco o nulla di cio che ho studiato e' riapparso
nel mio lavoro, tuttavia per nostra intima formazione culturale cio lo
accettiamo di buon grado. Per mia esperienza non posso dire altrettanto dei
tuoi colleghi. Dunque tu stesso, parlando della torre d'avorio, esprimi che
e' solo l'atteggiamento del Fisico a condizionare la sua rivendibilita' sul
lavoro.
Se ho ben inteso il senso profondo del tuo intervento, credo di poter
generalizzare il discorso. Difatti noto una continua dequalificazione del
lavoro, che colpisce ingegneri e piu duramente altri tipi di qualifiche meno
tecniche.
Non biasimo chi per difesa cerca di salire sulla ''torre''
Received on Tue Sep 11 2001 - 16:35:34 CEST

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