Re: Dubbi sulla riflessione (corretto)
"Elio Fabri" <fabri_at_df.unipi.it> ha scritto nel messaggio
news:3B9F2E6B.FD1B63E0_at_df.unipi.it...
> Come in ogni riflessione, c'e' una "pressione di radiazione sulla sup.
> riflettente. In questo caso il mezzo viene "spinto in fuori" e devi
> applicare una forza per tenerlo fermo.
Capisco una pressione esercitata su di una superficie provenendo dal vuoto,
o da un mezzo di minore densit� (preciso che lo capisco come concetto, anche
se per me non c'entra con la luce - vedi i miei suggerimetni di nuovi gli
esperimenti per verificare la pressione di radiazione, tuttora completamente
ignorati)
Non capisco l'azione inversa, cio� una pressione esercitata su di una
superficie (che � solo un'interfaccia, non una"parete") agendo
*dall'interno* del corpo: in tal caso la pressione verrebbe esercitata
contro il vuoto.
Che vuol dire? puoi spiegarti meglio?
Perch� da quello che dici si evince che quando la luce viaggia dentro il
mezzo, in qualunque punto del suo percorso, anche lontano dalla superficie,
"spinge comunque" quello che trova (gli atomi ecc) nella direzione del suo
moto, deformando tanto o poco la struttura cristallina. Questc cosa non
l'ho mai sentita dire.
>L'onda evanescente non c'entra.
Secondo me non pu� non entrarci, e mi piacerebbe approfondire.
Luciano Buggio.
www.scuoladifisica.it
>
> > 2) Come si puo' vedere questo fenomeno in termini di fotoni? L'"onda
> > evanescente", per esempio, ha un analogo quantistico o e' un "artefizio"
> > classico, e in termini quantistici compaiono fenomeni diversi?
> Certo che ha analogo quantistico.
> Pensa al modello a particelle indipendenti della conduzione nei metalli.
> Un elettrone si muove liberamente nel metallo, ma non puo' uscire (se
> non ha energia sufficiente) a causa di un gradino di potenziale.
> In questo caso la f. d'onda dell'elettrone all'interno del metallo e' la
> somma di un'onda incidente e di una riflessa; all'esterno e' un'onda
> evanescente.
>
> La cosa ha anche un'applicazione pratica nei microscopi elettronici a
> effetto di campo (field-effect electron microscope): applicando un campo
> esterno trasformi il gradino in una barriera triangolare, che gli
> elettroni possono attraversare per effetto tunnel. Dato che la prob. di
> trasmissione dipende fortemente dallo spessore della barriera, la
> corrente misurata ti da' informazioni su quelo spessore, quindi sulla
> struttura microscopica della superficie.
> In effetti mi pare che la corrente venga tenuta costante da un feedback
> negativo, spostando la punta esploratrice. Quello che viene visualizzato
> e' il segnale di correzione.
> --
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
> Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Wed Sep 12 2001 - 14:06:27 CEST
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