Aggiungerei solo una noterella storica.
La difficolta' di Leonardo e' tanto poco banale, che nella storia della
fisica ha fatto faticare non poco, personaggi come Cartesio e Leibniz.
La distinzione fra i due concetti si e' fatta strada faticosamente.
Inizialmente il problema era: che cosa determina l'effetto che un corpo
produce in un urto? C'era chi diceva mv, e chi diceva mv^2 (in un primo
tempo senza il fattore 1/2).
Addirittura il problema inizia con Galileo, che nelle "Nuove Scienze"
dedica una giornata alla "forza della percossa". Si occupa dell'esempio
dei battipali di Venezia, che piantavano pali nella laguna per
costruirci sopra. Quando la mazza colpisce il palo e questo affonda un
po', da che dipende l'entita' dello sprofondamento? Dalla massa della
mazza? dalla sua velocita'?
G. non aveva ancora gli strumenti quantitativi per porre il problema in
questi termini, ma poi Cartesio e Leibniz proprio di questo discutevano:
conta mv o mv^2?
La risposta moderna puo' essere data osservando che il palo sprofonda
vincendo una forza resistente, e il lavoro che occorre e' quindi
proporzionale allo spostamento. Percio' e' l'en. cinetica che conta (se
non ci sono perdite).
Ma per parlare di energia si doveva arrivare a meta' dell'800...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "Enrico Fermi" - Univ. di Pisa
Sez. Astronomia e Astrofisica
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Received on Fri Jun 15 2001 - 10:52:50 CEST