Re: relatività della simultaneità in RR: un esempio su facebook

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sat, 23 Apr 2022 02:54:23 -0700 (PDT)

Il giorno venerdì 22 aprile 2022 alle 13:05:04 UTC+2 Paolo Russo ha scritto:
> [Alberto Rasà:]

> Solo che se io introduco un orologio in un gedanken, non e`
> sottinteso che sia uno di quelli con cui e` stato definito
> il riferimento in cui e` fermo. Non si sa nulla a priori
> della storia di quell'orologio, quindi e` meglio precisarla
> ed e` cio` che l'autore ha fatto.



E, nel caso in esame, non solo non è sottinteso che sia uno di quelli, ma è certo che non lo sia, visto che è un orologio fisso nella stazione mentre "quelli" sono fissi sul treno. Però non ho capito come, a tuo avviso, l'autore avrebbe precisato la "storia" degli orologi fissi nella stazione.
O, meglio, non capisco come quella storia si dovrebbe evincere dalle parole
"nel sistema di riferimento della galleria gli orologi B e C non sono
simultanei ma sfasati di .. nanosecondi"


dove, verosimilmente, B e C sono gli orologi fissi su testa e coda del treno e dove le parole "non sono simultanei" risultano di non chiara interpretazione, ma direi che tucboro abbia tutto il diritto di interpretarle nel senso che i due orologi stanno segnando lo stesso istante mentre passano uno all'entrata e l'altro all'uscita della galleria.
E, posta l'interpretazione di tucboro, gli orologi B e C sono "simultanei" per chiunque.

> Poi ha aggiunto che quegli stessi orologi che sono
> sincronizzati in un riferimento (perche' "fanno parte" di
> quel riferimento, se preferisci) non sono usabili come tali
> in altri riferimenti perche' in altri riferimenti non solo
> non marciano al ritmo giusto ma non vanno neanche d'accordo
> tra loro.





Sono frasi come questa che, a mio avviso, possono generare sconquassi in chi la relatività non l'ha ancora capita. Si usano le parole "orologi sincronizzati" come se avessero un significato oggettivo (non convenzionale, oltre che non relativo) e il neofita, avendo peraltro ragione, rimane interdetto di fronte al quesito "ma se gli orologi fissi sul treno io li avevo già sincronizzati "oggettivamente" e avevo anche controllato che in effetti coda e testa del treno rispettivamente entrano ed escono dalla galleria quando i loro orologi segnano lo stesso istante, come può negare questo dato di fatto chi sta in stazione? Come può lui vedere i due orologi "desincronizzati" oggettivamente"?


Bene, il neofita, come dicevo, per me ha ragione e l'esperto, per come la vedo io, *deve* rispondere che le parole "orologi sincronizzati" non hanno un significato oggettivo, hanno un significato convenzionale che diventa *banalmente* relativo.
L'esperto, a mio avviso, confonde il neofita parlandogli di orologi che cambiano marcia e smettono di essere sincronizzati se visti da fuori.




Al neofita va semplicemente detto che dal centro del treno partono due segnali luminosi diretti uno verso la testa e l'altro verso la coda, siccome i due segnali arrivano uno alla coda esattamente quando la coda entra in galleria, l'altro alla testa esattamente quando la testa esce dalla galleria, e siccome i due segnali, essendo partiti dal centro del treno, hanno percorso esattamente la stessa distanza, allora diciamo che i due eventi vengono ritenuti (convenzionalmente) simultanei da chi si trova sul treno (tanto è vero che, proprio perché i due segnali hanno percorso la stessa distanza, i due orologi fissi su coda e testa del treno vengono settati allo stesso istante).




Nella galleria, da un punto più vicino all'entrata che all'uscita, partono due segnali luminosi, uno verso l'entrata l'atro verso l'uscita, siccome i due segnali arrivano uno all'entrata esattamente quando la coda del treno entra in galleria, l'altro all'uscita esattamente quando la testa del treno esce dalla galleria, e siccome i due segnali, essendo partiti da un punto piu vicino all'entrata che all'uscita, hanno percorso distanze diverse, allora diciamo che i due eventi vengono ritenuti (convenzionalmente) non simultanei da chi si trova sul treno (tanto è vero che, proprio perché i due segnali hanno percorso distanze diverse, i due orologi fissi su entrata e uscita della galleria, vengono settati a istanti diversi).






Non esistono orologi che, secondo alcuni, modificano la loro marcia o si desincronizzano (oggettivamente) dopo essere stati sincronizzati (oggettivamente) secondo altri. Esiste solo la cosa, *banale*, che, se il treno è in marcia, allora il generatore di segnali lo devi piazzare più vicino all'entrata che all'uscita per far sì che i due segnali arrivino a destinazione simultaneamente all'arrivo, rispettivamente, di coda e testa del treno. Poi esistono delle parole, tipo sincronizzazione di orologi, o simultaneità di eventi lontani, alle quali si sceglie (convenzionalmente) di dare dei significati operativi basandosi sulle evidenze *banali* viste sopra. Ad esempio risulta banale che eventi che si diranno simultanei nel treno si diranno non simultanei in galleria.
 
Ciao,
Bruno Cocciaro.
Received on Sat Apr 23 2022 - 11:54:23 CEST

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