Salve a tutti.
Sto leggendo il libro curato da Boniolo,
"Filosofia della
fisica" e ad un certo punto
mi sono trovato davanti ad una frase che non
so interpretare correttamente.
Per chi ha il libro, e' a pag. 422 circa
a meta'.
Si parla del significato da attribuire al quadrato
del modulo
della funzione d'onda e si fa riferimento
ad una frase di Bell, secondo
cui "il quadrato del
modulo della funzione d'onda rappresenta una densita'
di probabilita' [...] di trovare l'elettrone nel punto
in esame se viene
eseguita una misura di posizione".
Fin qui tutto OK. Poi pero' continua
l'autore:
"[...] questo e' il solo modo non contraddittorio
di intendere
la probabilita' quantistica: se si leggesse
questa probabilita' come
riferentesi a proprieta'
"oggettivamente possedute" (essere in una certa
posizione,
attraversare una certa fenditura, avere una precisa
componente di spin) allora si dovrebbe passare dalla
descrizione a stato
puro a quella di miscela statistica".
Perche' questa necessita'? Come e'
da intendersi la frase?
Poi prosegue: "Ma le implicazioni fisiche delle
due
risultano inconciliabili".
Anche qui, perche? Se fa riferimento
alle grandezze usate
che sono diverse, e' vero che nella descrizione
statistica
perdo informazioni, ma concettualmente, da una descrizione
puntuale di tutte le particelle di un gas, contiene tutte
le informazioni
sul sistema (parlando di sistema classico).
Quindi ammesso che la frase
vada interpretata in questo
senso, non e' del tutto vero, poiche' la
descrizione a
stati, almeno per un sistema classico, dovrebbe contenere
tutte le informazioni derivabili dal modello statistico.
Il fatto di
usarlo e' solo che non possiamo pensare di
scrivere e risolvere un numero
di Avogadro di equazioni
differenziali, ma questa e' solo una difficolta'
pratica
e non concettuale.
Come e' quindi da intendersi la frase?
Grazie di eventuali risposte.
Andrea Francinelli
a.francinelli_at_libero.it
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Received on Tue May 15 2001 - 19:38:37 CEST