Teoria Quantistica della Gravitazione.
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Comunicazione n.1
Vittoria, 3 Aprile 2001
Oggetto: "Teoria Quantistica della Gravitazione".
Sono un astrofilo della provincia di Ragusa, e sono proprietario di un
osservatorio astronomico privato (vedi immagine allegata).
Ho eseguito con passione e solerzia uno studio sul "Funzionamento
dell'Universo" durato diciassette anni e, alfine, ho completata tale
ricerca. I risultati sono i seguenti:
Ci sono due errori nelle due Teorie della Relativit� di Einstein che
ci hanno impedito finora di sollevare l'ultimo lembo del "grande velo", e
quindi la comprensione del pi� grande segreto della Natura. Il primo errore
riguarda il calcolo della velocit� della Luce in un laboratorio in moto; il
secondo invece riguarda l'effetto primario della gravit� sullo Spazio/Tempo.
Un esempio classico di esperimento mentale nella Teoria della
Relativit� Ristretta � quello del treno che corre alla velocit�
relativistica di 240.000 Km/sec.. A tale velocit� sappiamo che il Tempo
dentro il laboratorio rallenta del 40%, mentre il treno stesso e l'Universo
percepito si contraggono pure della stessa percentuale. Un raggio di Luce
partendo dal pavimento di un vagone in direzione del tetto del medesimo
impiega ora un tempo inferiore del 40% rispetto a quando il treno era in
quiete. Essendo l'altezza del vagone contratta del 40% il valore della
velocit� della Luce mantiene la sua veste di assolutezza. Cos� un giorno
ragion� il grande Einstein, e cos� ha ragionato fino ad oggi la Scienza
Fisica.
L'errore compiuto dal grande maestro st� nell'avere misurato
l'interno del vagone in moto e l'Universo che si percepisce da questo col
regolo che sta in quiete al di fuori del treno. Misurando invece, com'�
naturale, sia l'interno del vagone in moto, sia l'Universo percepito a
quella velocit� con il regolo che viaggia dentro il treno (il quale regolo �
pure contratto della percentuale che sappiamo), il valore della velocit�
della Luce aumenta pure del 40%, poich� secondo il regolo in moto sia il
vagone, sia il treno, sia l'Universo percepito non hanno subito alcuna
contrazione.
L'equazione che regola ci� � la seguente:
c / logn Fgrav = costante
Il secondo errore del grande Einstein � stato quello di aver
interpretrato la curvatura naturale dei raggi di luce ad opera della Forza
Gravitazionale come una curvatura vera e propria dello Spazio/Tempo.
In realt� la Forza Gravitazionale, come effetto della presenza di
una massa o come effetto della velocit� di un osservatore, non curva per
niente lo Spazio/Tempo, ma lo restringe. In maniera identica all'esempio
classico del treno in moto sopra citato. Si pu� affermare senz'altro che
"L'Universo non guarda indifferente la Forza Gravitazionale ma le va
appresso".
L'equazione che regola ci� � la seguente:
(S/T=Spazio/Tempo) S/T. logn Fgrav = costante
Da queste deduzioni si prevede l'esito di un esperimento
galileiano fattibile e riproducibile:
Misurando la velocit� della Luce con strumenti posti dentro un aereo in
volo, alla modesta velocit� di 1.200 KM/h il valore della velocit� della
luce verr� misurata durante il volo aumentata all'incirca di una parte su
sei miliardi.
Spicca cos� in tutta la sua semplicit� e magnificenza la
definitiva comprensione del funzionamento dell'Universo e della Teoria
Quantistica della Gravitazione, la cui prima Legge � la seguente: "In Natura
non esiste niente di assoluto, ma tutto � relativo alla Forza
Gravitazionale".
Nella speranza che questa mia comunicazione meriti una
risposta e sempre pronto ad ulteriori chiarimenti, mi pregio porgere
cordiali saluti.
Francesco Alf�
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Francesco Alf�
Stazione Astronomica di "Vittoria-Sud"
contrada Cappellaris
francesco.alfe_at_tin.it
Received on Tue Apr 03 2001 - 19:04:31 CEST
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