Re: Interpretazione Principio Antropico

From: marcofuics <marcofuics_at_netscape.net>
Date: Fri, 3 Sep 2010 03:42:02 -0700 (PDT)

On 3 Set, 11:57, Enrico SMARGIASSI <smargia..._at_ts.infn.it> wrote:

> Concordo e ripeto cio' che ho gia' scritto mi pare un paio di volte:
>
> Queste speculazioni sul principio antropico - per non parlare di quelli
> che ne traggono conseguenze filosofiche o teologiche - mi sono sempre
> sembrate l'apoteosi dell' aria fritta. Tralasciamo il fatto che forse
> ci sono ragioni piu' profonde che legano le varie leggi/costanti, e che
> non e' detto che queste si possano variare indipendentemente.

Secondo me il principio antropico puo' essere valutato in maniera
differente, dando cosi' uno spunto diverso:
Come mai la mente razionale dell'uomo durante la modellizazione della
realta' attraverso la teoria fisica conduce alla presenza di quei
valori per le costanti?
Il mondo esiste di per se' ma e' nella nostra mente che ne elaboriamo
i concetti: saranno forse i concetti che elaboriamo a condurci a tale
modellizazione?
E non e' frutto di un continuo feedback da parte di modellizazioni e
confronti con la realta' che il nostro cervello si auto-riformalizza
sui suoi stessi concetti?
Ogni concetto serve a valutare la realta' e ad esplorarla in nuovi
fenomeni, che vengono concettualizati, e che portano ad una
rivalutazione degli stessi concetti che abbiamo gia'usato per
valutare.

Un continuum di approssimazioni in un continuo divenire di
modelli.....

In tutto questo alcune cose rimangono scolpite, per cosi' dire: le
costanti.
E'la natura che le fissa, o siamo noi?
Received on Fri Sep 03 2010 - 12:42:02 CEST

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