[it.scienza.fisica 04 Sep 2010] Aanselm ha scritto:
> ... infatti era semplicemente contraddittorio.
> La sua famosa "legge di Hume"
> (chiamata legge non da lui ma dai suoi commentatori dato che assunse
> notevole importanza nella storia della filosofia)
> e' contraddittoria perche' vieta che si possa passare da proposizioni
> descrittive a proposizioni normative ma essa stessa e' una vera e
> propria proposizione normativa (infatti afferma qualcosa che riguarda
> altre proposizioni pur non basandosi su descrizioni).
> E' una contraddizione abbastanza nota attraverso la diffusione della
> filosofia analitica che molti purtroppo non conoscono.
Premesso che condivido i giudizi negativi espressi da Fabri e Dumbo in
merito all'articolo citato, vorrei capire meglio in cosa consisterebbe
la "contraddizione abbastanza nota" che ravvisi nel pensiero di Hume.
Dall'alto della mia ignoranza filosofica in generale e della filosofia
analitica in particolare, riassumo quanto mi sembra di avere inteso.
Lo scetticismo di Hume riguardo al "problema dell'induzione" si traduce
in filosofia analitica grossomodo nei seguenti termini:
- sia LD un linguaggio descrittivo usato per costruire le "proposizioni"
di una teoria conoscitiva;
- sia LN un linguaggio normativo usato per formulare le "regole" di una
teoria normativa;
- la "legge di Hume" asserisce che non si possono inferire regole di
LN a partire da proposizioni di LD.
Ho capito bene?
Iqc non vedo alcuna contraddizione: quella di Hume e' un'asserzione
metalogica "su LD ed LN": e' improprio considerarla alla stregua di una
proposizione "di LN". In logica formale se si confondono tra loro
livelli linguistici diversi nascono appunto i paradossi, come nella
famosa frase autoreferenziale "sto mentendo".
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Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Mon Sep 06 2010 - 08:31:15 CEST