[it.scienza.fisica 13 Sep 2010] Elio Fabri ha scritto:
> Sono d'accordo che le convenzioni del BIPM siano tutt'altro che
> ineccepibili sul piano logico.
> Ti dico qual e' la mia posizione in merito: qualcosa come il BIPM e'
> necessaria (e' un male necessario, se vogliamo).
> Purtroppo le deliberazioni del BIPM debbono conciliare esigenze assai
> varie, che vanno da quelle strettamente logiche a quelle della pratica
> scientifica a quelle dell'industria.
> E' ovvio che si tratti spesso di compromessi, e non sempre felici, ma
> bisogna rassegnarsi.
Concordo, la filosofia del BIPM deve essere pragmatica: in effetti nella
brochure S.I. varie regole sono declassate dal livello normativo al
livello di semplici "suggerimenti" e riguardo ai calcoli sulle unita' si
legge addirittura "this is an algebraic freedom to be governed by common
sense physical considerations"!
Un linguaggio scientifico puo' fare molte concessioni alla prassi, ad
esempio e' ammissibile che una specifica unita' venga denotata con vari
simboli diversi, come nel caso J = N.m = kg.m^2.s^(-2).
E' invece inopportuno e pericoloso accettare anche che unita' *diverse*
siano indicate con lo stesso nome : "in some cases the same SI unit can
be used to express the values of several different quantities"!
Nel caso in discussione, lavoro e momento-forza sono grandezze diverse
(quantities of different kind), il "suggerimento" di chiamare l'unita' di
lavoro "J" e quello di momento "Nm" dovrebbe essere tassativo.
Ancora piu' grave mi sembra la posizione assunta dal BIPM riguardo al
radiante. Anni fa, accanto alle tabelle delle unita' fondamentali e delle
unita' derivate, "rad e sr" venivano presentate in una tabella di unita'
"supplementari", che non si sapeva bene cosa volesse dire...
Nell'attuale 8a edizione della brochure SI si legge invece che l'unita' di
misura di tutte le grandezze adimensionali e' il numero uno e si precisa:
"the radian and steradian have been identified by the CGPM as special
names for the coherent unit one, to be used to express values of plane
angle and solid angle".
IMHO qui si commette un vero errore logico: neppure il BIPM ha l'autorita'
per dire che il radiante "e'" il numero 1 "per definizione". Semmai il
BIPM potrebbe limitarsi a "tollerare" la grossolana prassi di rimpiazzare
rad con 1 (e viceversa) quando il "buon senso fisico" lo suggerisca.
Credo di conoscere l'esatta natura dell'errore logico che sta alla base
della questione, ma non posso discuterne adeguatamente qui.
Che qualcosa non quadri dovrebbe pero' essere evidente a tutti: una
fondamentale proprieta' assiomatica dei numeri e' quella di potere sempre
essere sommati tra loro: se le grandezze adimensionali fossero davvero
"numeri puri" sarebbe *incoerente* vietare la somma tra grandezze
adimensionali diverse, quali angoli piani e solidi.
Nessuno sente puzza di bruciato?
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Elio Proietti
Valgioie (TO)
Received on Tue Sep 14 2010 - 09:55:00 CEST