On 07/21/22 1:06, Luis wrote:
> -detto questo: quando chiudere?
Ah, saperlo! Ho la casa piena di termometri, che metto anche nel flusso
di aria in entrata e uscita dalle finestre: quando la temperatura di
ingresso si avvicina a quella di uscita e` il momento di chiudere.
Comunque raffreddare le pareti e` difficile!
> al momento applico un principio semplice: quando sento che
> l'aria che entra incomincia ad essere tiepida chiudo.
Come hai visto dalle precedenti risposte, e` un problema complicato da
tanti fattori.
Voglio solo fare qualche commento sulla sensazione di caldo o di fresco.
Il corpo si puo` raffreddare in tre modi: convezione o aria soffiata,
evaporazione e irraggiamento. Per conduzione solo se abbracci un blocco
di ghiaccio :-)
Per la convezione i fattori principali sono la differenza fra la
temperatura dell'aria e quella corporea e la velocita` dell'aria che
lambisce il corpo. Se non c'e` "brezza", l'aria a contatto con il corpo
si scalda e sale per convezione, ma molto lentamente (dipende dalla
differenza di temperatura), quindi a contatto con la pelle hai aria piu`
calda rispetto a quella lontana. Se invece c'e` brezza (aria soffiata)
l'aria a contatto con il corpo viene continuamente sostituita con quella
a temperatura ambiente e si ha una sensazione di temperatura minore.
L'evaporazione del sudore (o dell'acqua da un vestito bagnato), e` un
mezzo molto efficace di raffreddarsi. In condizioni estreme (aria secca
piu` calda della temperatura corporea) con la sudorazione il corpo umano
puo` dissipare molte centinaia di watt di potenza termica (valore di
picco, poi ti disidrati!).
La velocita` di evaporazione, quindi quanto calore porta via e quanto
"fresco" senti, dipende dalla temperatura e dall'umidita` dell'aria. Con
aria molto umida evapori sempre la stessa quantita` di acqua, ma
contemporaenamente se ne condensa di piu` sul corpo e l'effetto netto e`
di ridurre l'evaporazione, questo spiega perche' il clima umido da` una
sensazione di caldo maggiore di quello secco, a parita` di temperatura
dell'aria.
Apro una parentesi: uno strumento per la misura dell'umidita` dell'aria
e` lo psicrometro, formato da due termometri, uno normale che misura la
temperatura dell'aria, l'altro, con un manicotto di cotone bagnato
intorno al bulbo, che misura una temperatura piu` bassa a causa
dell'evaporazione dell'acqua (distillata). La prima temperatura si
chiama di bulbo secco, la seconda di bulbo umido o punto di rugiada. Dai
due valori si ricava l'umidita` relativa e assoluta.
Se la temperatura di bulbo umido e` uguale a quella di bulbo secco,
l'umudita` relativa e` del 100% e vuol dire che non si ha evaporazione
netta e non si riesce a dissipare calore (e potrebbe anche esserci la
nebbia)!
Infine c'e` l'irraggiamento, che sembra faccia poco effetto, c'e` la
quarta potenza della temperatura assoluta di mezzo, ma in qualche caso
lo si sente. Mi raccontava un mio compagno di universita` che il fatto
che a pari temperatura ambiente in bagno sembra che faccia piu` freddo
rispetto a un'altra stanza, dipende dal coefficiente di emissione delle
piastrelle diverso da quello di un muro, ma e` tutto quello che ricordo.
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Wovon man nicht sprechen kann...
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