Re: Non credo ne' al big bang ne' ai buchi neri

From: Gianni Comoretto <comore_at_arcetri.astro.it>
Date: Wed, 03 Jan 2001 13:01:40 +0100

Dreamer wrote:

> Se posso abusare ancora un po' della tua pazienza e correttezza, potersti
> dirmi il tuo parere anche riguardo agli studi del citato Arp ? Parlando del
> fatto che chi propone le teorie attuali piu' in voga e accreditate e che di
> conseguenza possa anche disporre maggioremente delle tecnologie piu'
> avanzate e dei telescopi piu' potenti, intendevo riferirmi proprio a lui e
> al fatto che i suoi studi sono sempre stati rifiutati e trascurati, i suoi
> articoli volutamente non pubblicati dalle riviste scientifiche e lui stesso
> costretto ad eseguire le suo osservazioni in Cina per l'ostruzionismo della
> comunita' scientifica occidentale (almeno sulla base di quanto da lui
> riportato nel suo libro).

Innanzitutto mescolare Arp e Cassani e' blasfemia pura. Arp puo' avere
torto,
ma e' un astronomo, autore di un catalogo osservativo che e' una specie
di
bibbia, e ha sempre sostenuto le sue teorie con argomenti degni di
questo
nome. Per capire qual' e' il punto degli "argomenti" di Cassani, occorre
un discreto sforzo immaginativo. E il percorso logico e' talmente
saltellante da essere inconfutabile, non puoi controbattere un
non-argomento.

Detto questo, osserverei che Arp ha avuto a sua disposizione il
telescopio
di Mt. Palomar (all'epoca il migliore del mondo) per credo un paio di
decenni. I suoi studi sono conosciuti da chiunque si occupi di questi
argomenti. Se non ha convinto nessuno, o quasi, non e' per mancanza di
tempo di telescopio o di visibilita' scientifica. Il problema e' che
il modello canonico per i quasar (oggetti a distanze cosmologiche
posti al centro di galassie) funziona bene, e le evidenze a favore
di quasar "locali" (o nei dintorni di galassie vicine) sono piuttosto
deboli. Per giustificare TUTTI i fenomeni associati a quasar
( associazioni con galassie allo stesso redshift, righe di assorbimento
in corrispondenza di ammassi a distanze intermedie, lenti e microlenti
gravitazionali, distribuizone redshift/luminosita'...) occorre
inventarsi
diverse ipotesi ad hoc. Possibile, ma ogni volta sempre meno probabile.

Naturalmente, poi occorre capire come funzionano, come mai gli ammassi
di galassie (ma anche la stessa Via Lattea) mostrano accelerazioni
maggiori di quelle dovute alla gravita' della materia visibile, ecc.
Ma come nessuno dubita che la Via Lattea abbia circa la forma che
crediamo, e' difficile ipotizzare che la distribuzione di galassie
e quasar sia radicalmente diversa da quanto appare secondo
l'interpretazione canonica del redshift.

> Non sono del tutto convinto che una rivoluzione del genere (che metterebbe
> in discussione il big bang stesso) verrebbe accettata a braccia aperte dai
> cosmologi, visto che (credo) tutti, seguono una strada ben diversa dalla
> sua.

Rivoluzioni di tutti i tipi, in cosmologia, ce n'e' state a bizzeffe.
E, quando supportate da un po' di dati, sono state accettate, piu' o
meno a malincuore, dal grosso della comunita' scientifica.

Per farti un esempio, l'ipotesi che esista una costante cosmologica
(una gigantesca forza repulsiva a distanza) viene accettata molto
a malincuore. Non abbiamo idea a che cosa sia dovuta. Rivoluziona
molte delle idee dei cosmologi. Ma i dati relativi a supernovae
lontane sembrano indicarlo. E tutta una schiera di teorici sta
buttandosi sul ghiotto boccone di nuovi dati da spiegare. Se Arp
avesse ragione (nel senso di avere dalla sua dei bei dati non
ambigui), sta sicuro che avrebbe una schiera di teorici pronti a
saltare sul carro.

Ciao
-- 
Gianni Comoretto      			Osservatorio Astrofisico di Arcetri 
gcomoretto_at_arcetri.astro.it		Largo E. Fermi 5 
http://www.arcetri.astro.it/~comore	50125 Firenze - ITALY
Received on Wed Jan 03 2001 - 13:01:40 CET

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