Re: Il Teorema del Tempo e natura complessa dello Spazio-Tempo

From: <moretti_at_science.unitn.it>
Date: Sun, 17 Dec 2000 16:37:05 GMT

Ecco qui ho ripescato la mia risposta, forse
apparira' un'altra volta...
Ciao, Valter


Arnaldo wrote:
>
> Caro Valter,
>

Intanto ti ringrazio dei complimenti non saprei quanto meritati...
specie quando mi arrabbio qui sul NG... e poi mi dispiace.


> Questa tua frase ed altre tue che ho letto, mi hanno fatto capire che
>
(scusa se taglio, ma altrimenti non mi accettano il reply)

Devo dirti che anche io ho letto un bel po' di filosofie orientali (e
anche occidentali) specialmente di Zen e Buddismo, e ne sono da sempre
interessato. Ed esistono anche altre "costruzioni del mondo" che mi
incuriosiscono come qualla di Jung (piu' che quella di Freud che non
tratta del mondo in toto ed e' del tutto riduzionista).

Tuttavia ho visto spesso un fraintendimento molto pericoloso di termini
e di fini. Vedi per esempio tu parli di energia, tempo, ecc.. ma il
significato che si attribuisce a queste parle e' molto molto diverso
in filosofia (filosofie) ed in scienze esatte. Anche il concetto di
"spiegazione" e' diverso, le spegazioni che cercano i fisici hanno molto
a che vedere con la *predizione* dei fenomeni (ma non solo), mentre
le spiegazioni di cui parli tu sono piu' vicine a qualcosa come la
"visione globale di cio' che E'". Le spiegazioni che riporti, per quanto
suggestive e/o profonde (non lo nego) non aggiungono una quantita'
infinitesima alla comprensione del mondo nei termini in cui un fisico
la vuole: non aggiungono dominio sulla materia. La spiegazione dei fisici
e' "rozza", debole, provvisoria, si occupa di cose che sono indipendenti
dall'uomo e dal suo destino ai cui danno un ruolo marginale ed abbastanza
impietoso, pero' con tutta onesta' in questo marasma che e' la nostra
vita sono una delle poche cose che mi sembrano salde e solide (e chissa'
poi perche'?) in ogni momento e che mi permettono di distiguere il
mondo dai sogni.



> > Se prendi un film di cio' che accade comunemente
> > nel mondo macroscopico e lo proietti all'indietro, ti accorgi
> > subito che "qualcosa non quadra" perche' vedi avvenire cose che
> > non hai mai visto avvenire nella realta': ci sono dei processi che
> > nella realta' avvengono "solo in un senso". un bicchiere che cade si
> > rompe, ma non vedi mai i cocci del bicchiere ricomporsi per formare
> > il bicchiere.
>
> A mio modo di vedere non � corretto pensare che un film visto
> all'incontrario corrisponda ad invertire il tempo.

E' vero, ma qui e' il fraitendimento: che sia cosi' o non lo sia,
quello che ho scritto e' rozzamente quanto intende il fisico quando
si rifersce all'inversione temporale.


> Come tu dici, i fenomeni nel tempo che conosciamo, accadono in
> tale modo proprio
> perch� qui l'entropia � positiva, si potrebbe dire che vi � una
> naturale tendenza all'espansione verso l'infinitamente grande,
> alla diluizione, alla diffusione; l'entropia stessa non � inoltre
> probabilmente la causa ultima della velocit� del nostro cervello?

Chi lo puo' dire, pero' se un fisico vuole procedere per quella
strada non si accontenta di congetture, cerca di costruire un
sistema, un modello, fare delle previsioni e degli esperimenti,
altrimenti in generale si potrebbe dire tutto ed il contrario
di tutto.

> In un mondo con tempo ed entropia negativa, tutto tenderebbe ad
> aggregarsi verso uno spazio infinitamente piccolo e i fenomeni
> sarebbero diversi, difficilmente immaginabili.
> Faccio un esempio, una supernova esplode, gas ed energia si
> disperdono nello spazio; invertiamo il filmato e vediamo la supernova
> ricomporsi in pochi istanti. Ma siamo sicuri che se prendiamo il gas
> e l'energia in quelle condizioni, invertiamo il tempo e l'entropia,
> questi si unirebbero in pochi istanti a formare una stella?

Se invertimao il tempo "nel senso dei fisici" la risposta e si,
ma per "definizione".


>
> E' mia opinione che, se mai � esistito il big bang, questo deve essere
> visto come un fenomeno transitorio, ripetitivo, in un universo che,
> per una sua ragione intrinseca, "si crea da solo".

Purtroppo ci sono ragioni, sulla base di quello che sappiamo per
dire che il fenomeno non e' ripetitivo: lo sarebbe se il big crunch
fosse l'inversione temporale del big bang, ma sappiamo che non e' cosi':
i due tipi di singolarita' dello spaziotempo all'inizio di tutto ed
alla fine, sono diverse, lo impone ragionevolmente la relativita'
generale. Si potrebbe pensare che sia sbagliata la RG, pero' cosi'
facendo butteremmo via l'acqua con il bambino: il big bang ed il
big crunch sono "figli" della RG!



> Se infatti
> consideriamo il big bang quale evento creativo nel nulla, tale nulla
> deve creare infiniti big bang, essendo il nulla infinito in se.
> Il problema si sposta quindi a capire come dal nulla si creino i
> big bang.
> E quale fenomeno � intuitivamente possibile pensare avvenga nel nulla?

E' un problema: Ex nihilo, nihil!

Difficile dirlo, "prima" o "fuori" dal mondo (nella sua estensione
anche temporale), ci sono comunque le leggi della fisica: potrebbero
essere loro ad imporlo. S. Hawking ha cercato di battere questa strada
con la creazione quantistica dal nulla anni fa...


> Bene, nel Sutta Pittaka vi � una descrizione, fatta con parole
> diverse da quelle usate dai fisici, ma precisa e puntuale, di come
> il "rumore", si autoorganizza nello spazio/tempo a creare informazione
> energia e materia. Questa � la realt� della VIA DI MEZZO.
> Sarei felice, se il discorso ti sembra interessante, di esporti nel
> dettaglio come funziona questo principio che, nella mia ignoranza,
> sembra spiegare veramente tutto e che, coinvolgendo gradienti di
> curvatura spazio temporale, non sarei mai in grado di formalizzare.
> Ti ringrazio per l'attenzione, sperando di non averti annoiato.
>
> Ciao, Arnaldo.


Vedi pero' nel Sutta Pittaka si prevede qualcosa? Voglio dire, Gamow
l'ideatore della teoria del Big Bang, disse che se fosse davvero
avvenuto il big bang avrebbero dovuto trovare la radiazione cosmica
di fondo, una radiazione molto strana isotropa ed omogenea a livelli
molto fini, una stranezza. Ebbene, tanti anni dopo, l'hanno trovata!
Vedi a me piu' che altro interessano questo tipo di "spiegazioni"
perche' c'e' qualche certezza in esse; in spiegazioni senza questi
risvolti "controllabili" mi muovo molto male perche' mi sembra che
potrei dire tutto ed il suo contrario. Non credo che sia cosi'
in assoluto, perche' sono conscio che esista un "evidenza
intellettuale"che per esempio, almeno nel genere umano, porta a
ritenere le proposizioni matematiche vere universalmente senza
riferimento ad alcunche' di fisico (realta' esteriore). Ma la
mia evidenza intellettuale si ferma normalmente alla matematica,
posso pero'ritenere che forse esistano anche cose evidenti di piu'
alto livello in cui l'uomo abbia un suo posto. A volte scorgo
questa forma di evidenza nei "testi sacri" delle varie tradizioni
filosofiche o religiose dell varie culture (Il vangelo di Giovanni,
la rivelazione di Dio a Mose', il discorso di Budda ai discepoli
subito dopo raggiunto l'illuminazione, ma anche le parole di
J. Monod ateo profondissimo che ha scritto sul suo libro
"il caso e la necessita'" cose abbastanza terribili sul ruolo ed il
destino dell'uomo nell'universo. Quando mi "catturano" questi scritti
mi dico anzi "vedo" "...ecco qui e' rivelata una parte della natura
dell'Essere". Ma poi, purtroppo, torno sulla terra...(a scanso
di equivoci, non c'e' alcuna ironia in quello che ho scritto).

Ciao, Valter





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Received on Sun Dec 17 2000 - 17:37:05 CET

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