Re: Pericolo buco nero

From: Barlow <disimone_at_pcdelphi.roma3.infn.it>
Date: 2000/11/09

Il <%tFN5.4781$BF.152068_at_news.infostrada.it>, "Cris"
<dafnefifactory_at_libero.it> ha scritto:

> Salve a tutti Premetto che non sono un fisico, ma anche come tale sono
> francamente indignato...

[CUT]

> Ora la domanda alla giornalista pareva ovvia: ma � giusto
> mettere a repentaglio la vita dell'intera umanit� per un esperimento che
> costa una montagna di denaro e che non ha nessuna utilit� visto che non
> serve a risolvere problemi pi� importanti come il cancro,
> l'inquinamento, etc. ? Ora lascio a voi trarre le conclusioni....

Mah, vediamo un po'.

Sa cosa e' successo l'8 novembre 1895? Un tale
di nome Rontgen, stava facendo esperimenti su un tubo a raggi catodici
(non troppo diverso da uno di quelli che abbiamo nei nostri televisori).
Ad un certo punto si accorse che una sostanza chimica particolare, dalla
proprieta' di brillare se esposta alla luce, cominciava ad emettere luce,
anche se il laboratorio era al buio. Noti che tutto questo e' *casuale*.
Comunque il nostro Rontgen, invece di lasciar perdere tutto e mettersi
a pensare a cose piu' importanti (come il cancro, l'inquinamento, ecc)
comincio' a studiare il fenomeno. Non aveva idea di che cosa colpisse lo
schermo in modo da farlo brillare, cosi' chiamo' questi buffi raggi RAGGI
X. Ora, sono sicuro che tutti conveniamo che questo trastullo di un
fisico un po' strano si sia rivelato estremamente utile, vero?

A cavallo tra XIX e XX secolo, benche' il mondo fosse afflitto da
problemi ben piu' gravi (come il cancro, l'inquinamento, ecc), un gruppo
di persone con l'assurda pretesa di volersi dedicare ad attivita'
futili, comincio' ad interrrogarsi sul perche' il sole bruciasse. Un
calcolo mostro' che nessuno dei fenomeni allora noti poteva spiegare
l'energia irradiata dal sole. Cosi' mentre sulla terra la gente
continuava a morire e il pianeta veniva distrutto dall'attivita'
industriale dell'uomo, questi pazzi pensavano al sole! Assurdo, non
trova? Fatto sta che molta gente ha seguito il loro esempio da allora, ed
oggi una speranza concreta (anche se non di immediata realizzazione),
di disporre di una fonte non inquinante di energia, e' proprio quel
processo che nell'ultimo secolo qualcuno si e' preso la briga di
studiare: la fusione nucleare.

Non solo: all'inizio del secolo scorso, un grigio impiegato dell'ufficio
brevetti svizzero, invece di usare il proprio tempo libero per
combattere piaghe ben piu' gravi (come il cancro, l'inquinamento, ecc),
comincio' a chiedersi perche' mai dovesse essere cosi' ovvio che tutti in
qualsiasi luogo e in qualsiasi condizione dovessero misurare sempre gli
stessi intervalli di tempo. Cosa vuole che giovasse al bene dell'umanita'
una questione cosi' sciocca? Eppure il grigio impiegato, tale Albert
Einsten, continuo' il suo lavoro. Tutto quello che oggi sappiamo del
mondo delle particelle elementari, dal laser alla tv, e' un frutto del
suo lavoro. E spero che, se sulla tv qualcosa da dire ci sarebbe
(specialmente quando si trasmettono certe trasmissioni), tutti siamo
d'accordo che il laser sia una gran bella invenzione.

La storia dell'umanita' e' chiaramente piena di esempi simili.

Conclusione? Le grandi scoperte, quelle veramente rivoluzionarie, dalla
ruota alla relativita', hanno quattro caratteristiche:

1) Non sono prevedibili (altrimenti qualcuno le scoprirebbe prima, no?)
2) Spesso avvengono per sbaglio
3) Non sembrano mai utili
4) Alla fine invece sono le piu' utili.

Un saluto

Andrea Di Simone
Received on Thu Nov 09 2000 - 00:00:00 CET

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