On 24 Ago, 02:01, roberto_effe wrote:
> Il redshift, ci indica l'allontanamento
> di un oggetto celeste (galassia) da noi (terra).
>
> Essendo che questo oggetto si allontana,
> le linee di assorbimento (linee nere)
> del suo spettro (di assorbimento) si spostano verso il rosso.
> giusto ?
diciamo che si spostano verso frequenze piu' basse (non
necessariamente rosso). e piu' che di allontanamento proprio
dell'oggetto, parlerei di espansione omogenea dell'universo per cui lo
spostamento osservato risulta tanto maggiore quanto piu' l'oggetto e'
distante.
> Ma se le linee di assorbimento (linee nere) si spostano
> verso il rosso, nello spettro di assorbimento
> del corpo celeste (galassia) osservato,
> non potrebbe voler dire, che siamo in presenza
> di un elemento di cui non conosciamo ancora
> lo spettro di emissione ?
la domanda � sensata, ma non credo; intanto credo che tale effetto sia
stato ben compreso anche grazie allo studio di sorgenti in cui la
composizione chimica (e quindi gli spettri) puo' essere (assunta) nota
a priori con una certa precisione, e cosi' magari la loro distanza,
utilizzando diverse informazioni. poi se uno spettro ha un certo set
di righe nere, e' improbabile che una composizione chimica ignota
possa produrre un simile set di righe nere tutte coerentemente
spostate verso il rosso, no?
Received on Tue Aug 24 2010 - 22:33:24 CEST
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