Ciao, purtroppo anch'io non ho molto tempo,
e anzi mi scuso fin da ora per la lentezza con cui invio le repliche.
Ma veniamo alla questione. Rispondo ad alcune tue osservazioni:
Valter Moretti wrote:
> [.....] No non e' strano perche' e' falso che i due osservatori "hanno
> fatto la stessa cosa" se con questo intendi che "il ruolo degli
> osservatori e' interscambiabile".
No, non intedo dire che c'e' perfetta simmetria tra i dueosservatori,
perche' e' evidente che nel loro moto rispetto ad S uno e'
davanti e l'altro segue. Dicendo che gli osservatori hanno fatto le
stesse cose, intendo dire questo:
Supponi che i due osservatori si trovino su due
veicoli spaziali esattamente identici fermi in S e che i loro (identici)
computer di bordo siano stati programmati per accendere i motori
ad un certo tempo T1 e di spegnerli al tempo successivo T2.
Questi tempi T1 e T2 sono scanditi dai loro rispettivi orologi che sono
stati sincronizzati in S col solito metodo dei segnali luminosi.
In questo modo la loro partenza e lo spegnimento dei motori
sono eventi simultanei in S ma ovviamente non lo sono se osservati
da S' ( il loro sistema di quiete alla fine delle accelerazioni); ma non e'
questo il punto.
Il fatto e' che durante tutto il processo i due
osservatori sono soggetti alle stesse sollecitazioni: la durata della
accelerazioni e' la stessa secondo il loro tempo proprio e una le
intensita' di accelerazione sono pure unguali in ogni istante di tempo
corrispondente. In altre parole nessuna misura effettuata a bordo dei
veicoli puo' rilevare in quale dei due veicoli viene effettuata.
Eppure, alla fine, l'orologio dell'osservatore che segue segna un
tempo inferiore dell'orologio dell'osservatore che sta davanti.
Ora la domanda (a mio avviso) imbarazzante e':
Qual e' la causa che ha determinato il rallentamento di questo orologio
(o l'accalerazione dell'altro), visto che i due orologi hanno subito le
stesse sollecitazioni fisiche?
E' una domanda metafisica? A ma non pare.
> [....] Non conosco l'effetto Sagnac per cui non posso dire nulla
> in proposito.
L'effetto Sagnac consiste in questo:
Due raggi di luce monocromatica provenienti dalla stessa sorgente dopo
aver percorso per mezzo di specchi un tragitto circolare, uno in un senso
e l'altro nel verso opposto, arrivano ad un interferometro dove si
osservano
le bande di interferenza. Il tutto � montato in una piattaforma che puo'
ruotare. Quando la piattaforma e' posta in rotazione la figura
d'interferenza
cambia indicando che la luce impiega un tempo maggiore per muoversi
contro il verso di rotazione rispetto al raggio che viaggi nell'altro
senso.
L'esperimento iniziale risale al 1913 ed e' stato ripetuto piu' volte che
hanno sempre confermato l'effetto; tant'e' vero che in un auto giapponese
(non so quale) e' (era) montato un dispositivo basato su questo effetto
che funziona da giroscopio per rilevare l'orientazione dell'auto.
>
>
> Riguardo al sistema di riferimento comovente con l'universo
> in cui la radiazione cosmica di fondo e' isotropa, tieni conto
> che siamo gia' in relativita' generale e quel riferimento e' ben
> distante da un riferimento inerziale, per cui siamo fuori tema.
Certo, pero' siamo proprio sicuri che in un universo completamente
vuoto cioe' senza masse e radiazione debba valere la relativita'
ristretta?
Questo si' che mi pare un assunto metafisico
Ciao
Massimo
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Nuova moderazione in fase di test - perdonate i disagi
Received on Wed Oct 11 2000 - 00:00:00 CEST