Re: Comprensione del mondo

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/09/21

Ciao, ho poco tempo, e vorrei sottolineare che quello di cui si discute
mi pare abbastanza off-topic. In ogni caso mi sento corresponsabile
perche' ho espresso, anche se provocato, le mie opinioni
"metafisiche" che forse facevo bene a tenermi per me.

>
> Il fatto � che si pensa,normalmente,come se Dio fosse "immerso" nel tempo,quando invece ne � l'origine.
> E' quindi inutile spiegare spiegare la natura del Divino (quando
> per "natura" si intende l'origine,poich�,se non c'� tempo,non ha
> senso parlare di origine...non so sinceramente quanto io sia stato chiaro!)
>

Queste questioni le ha discusse in modo molto interessante S. Agostino d'Ippona
nelle sue "Confessioni". Il fatto che "se non c'e' tempo" non ha senso parlare
di origine e' semplicemente falso: con il Big Bang nasce anche il tempo oltre
che lo spazio da un origine se per origine intendevi cio'. Pero' forse stai parlando
di cose MOLTO diverse con gli stessi nomi, ed e' proprio di questi fraintendimenti
che parlavo in un precedente post (il "tempo lo hai tirato in causa tu pero'.).


>
> Vabb�,ma se il mondo � quello che �,ricco,cio�,di forme e di VITA
> un perch� ci deve essere...
>

Questo anche secondo me e' falso. In base a che cosa ci deve essere un perche'?
Per me non e' necessario che ci sia un perche', punto e basta. Ora secondo te c'e'
secondo me non e' detto che ci sia. Chi ha ragione? Non c'e' alcun modo di rispondere.
Oppure tu credi che esista qualche metodo certo, intersoggettivo,
nelle questioni metafisiche come queste? Vedi sulle leggi fisiche piu' o meno
c'e' certezza, almeno nel senso che se io ti dico: "vale tale legge" e tu mi rispondi
"Perche'?" io ti rispondo: "Ho fatto l'esperimento, fallo anche tu e ti convinci".
Certo non c'e' alcuna garanzia che se una legge vale ora continuera' a valere in futuro,
ma non credo ci siano cose piu' certe di queste in questo mondo. Ma nelle
questioni metafisiche non c'e' nemmeno questo. E' tutto un fatto estremamente "privato"
e cio' che e' evidente alla tua mente non lo e' necessariamente alla mia.
 
Tuttavia tutto questo discorso e' superfluo.
Mi chiedo se uno crede in Dio, che certezze di piu' vuole avere della Fede? Io non ce l'ho
ma se ce l'avessi mi basterebbe, I Vangeli sono molto chiari su questo punto e ribadito
in vari modi che la fede supera tutto, necessita' materiali (pensa al "discorso della Montagna"),
leggi biologiche e fisiche: il lebbroso, lo storpio, il cieco ,Lazzaro, il miracolo dei pani e
dei pesci...) Gesu' che cammina sull'acqua e che insegna chiaramente all'"uomo di poca fede"
che *con la fede* si puo' anche camminare sull'acqua, la razionalita' e' superata mille volte
dalla fede... e la ragione non e' necessaria per entrare nel Regno dei Celi: i "poveri di spirito"
 e i "semplici" saranno beati.
La fede nella figura del Cristo e' tutto: "Io sono l'alfa e l'omega" fa dire a Gesu' Giovanni,
piu' chiaro ed estremo di cosi'! Cosa cerchi dalla Ragione? Te lo dico completamente *senza ironia*,
perche' non prendi *sul serio* le scritture?


Tornando ai discorsi "razionali" su Dio, io, credo che l'esperienza stessa insegni a porsi
le domande giuste e che concetti costruiti a tavolino (come le varie costruzioni razionali
di Dio) con la pura "razionalita'" non abbiano un grande valore, perche' la nostra stessa
razionalita' e' figlia dell'esperienza.

I tentativi profondi per provate il contrario, come quello della struttura trascendentale
di Kant hanno inevitabilemnte portato ad errori e prodotto vari danni: la geometria che doveva
"per forza" essere euclidea. Se prendi la critica della ragione pura (o forse e' nella critica del
giudizio) di Kant, si cerca di dimostrare addirittura il terzo principio di Newton in
base alla struttura trascendentale. Oggi sappiamo che e'un principio falso i generale.
Lenin, basandosi sul materialismo dialettico (di diretta discendenza dalla filosofia
Hegeliana dopo che Marx l'ha posta "con i piedi in terra"), scrisse un libro molto polemico
contro la meccanica quantistica "dimostrandone" la sua fallacia e cio' ebbe conseguenze nefaste per
il povero Landau e i suoi libri che furono censurati per anni.

Non e' possibile convincere una persona come me (che crede piu' che altro nell'esperienza
ed e' disposto a cambiare la logica stessa se i fatti sperimentali lo chiedessero) sull'esistenza
di Dio o di un "progetto" per via puramente "razionale". Con puri argomenti "razionali", osservando
come funziona in pratica il mondo e leggendo i libri di storia posso concludere solo quanto segue,
e questa e' tutta la mia teologia (l'ho presa da un libro di Teologia di Sergio Quinzio, e la
condivido completamente):

SE esiste Dio non puo' essere contemporanemante buono, comprensibile, onnipotente.

Il fatto che religioni come quella cattolica pretendano invece che queste tre proprieta'
siano soddisfatte contemporanemenete, a volte mi sembra un insulto alla mia intelligenza, con tutto
il rispetto per chi crede. Preferisco l'Islam in cui Dio e' imperscrutabile oppure il Buddismo in cui
non c'e' Dio ma solo il Karma.

Forse la mia mente e' in qualche modo "oscurata"? Io credo solamente che tutto cio' e' dovuto
al fatto che non ho ricevuto una educazione religiosa o meglio me ne sono liberato una volta
raggiunta la maturita'. Forse un giorno saro' "folgorato" sulla via di Damasco come Paolo e
allora avro' la *fede*, ma sara' vera e mia, non arrivera' da nessun condizionamento familiare
e non c'entrera' nulla con la razionalita'. D'altra parte anche Wittgenstein da ateo viscerale
del tractatus logico filosoficus ("su cio' di cui non si puo' parlare si deve tacere") ad un certo
punto su un suo, molto piu' successivo libro di pensieri, se ne esce con un'affermazione del genere
"oggi ho scoperto Dio, ma non gli concedero' piu' di mezz'ora al giorno".

Ciao, Valter
Received on Thu Sep 21 2000 - 00:00:00 CEST

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