Re: Riflessioni e domande sulle teorie di fisica

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Sun, 11 Sep 2022 18:33:37 +0200

Il 11/09/22 17:54, Dino Bruniera ha scritto:
> In rete ho trovato le definizioni che seguono.
>
> 1. La fisica:
> - studia i fenomeni naturali, come la luce o l’energia contenuta nella
> materia;

In rete si trova di tutto. Ok per la luce. Che l'energia sia un fenomeno
penso che sia discutibile.

> - parla di grandezze, cioè di quantità che possono essere misurate
> mediante strumenti;

Sì, ma questa frase non deve essere presa troppo alla lettera. Si
introducono anche quantità non direttamente misurabili ma che sono
ingredienti di quantità misurabili (un potenziale elettrico non o
misuri. Una differenza di potenziale sì).

> - cerca di trovare delle leggi, cioè delle relazioni tra queste
> grandezze espresse mediante formule matematiche.

Più o meno. Ma non ridurrei tutto alle formule.
>
> 2. Il postulato è stato introdotto per dimostrare proposizioni che
> altrimenti non potrebbero essere dimostrate. In altri termini si può
> definire come una semplicissima "teoria ad hoc", accettata grazie alla
> sua utilità.

Qui non sono molto d'accordo. La fisica non è matematica. Non ci
interessa dimostarre proposizioni. Ci interessa avere una teoria
aderente ai fenomeni. Si possono introdurre proposizioni (principi più
che postulati) che si spera possano riassumere in modo compatto le
caratteristiche di una teoria. La teorie non la si accetta
necessariamente sui principi ma sulle conseguenze che da quei principi
discendono.

>
> 3. Il secondo postulato della relatività ristretta afferma che la luce
> si propaga nel vuoto a velocità costante c indipendentemente dallo stato
> di moto della sorgente o dell'osservatore.
>
>
> In base a dette definizioni traggo la conclusione che segue
>
> La velocità reale della luce non può essere misurata da alcun strumento,
> se non quella media di andata e ritorno, però in fisica può essere
> ugualmente utilizzata come postulato della relatività ristretta, in
> quanto non è necessario che sia dimostrato.

No. Non è che posso mettere o togliere postulati a caso e ottenere
sempre teorie che funzionano solo perrché i postulati non sono
direttamente soggetti a verifica. Semplicemente assumo che il postulato
sia vero e verifico sperimentalmente le conseguenze di una teoria che
assuma quel postulato. Se le conseguenze non sono verificate la teoria
"salta".

> Per cui la relatività ristretta può far parte della fisica.

Fa parte delle teorie fisiche accettate perché tutte le conseguenze e le
previsioni sono finora state confermate. Il giorno in cui apparirà una
discrepanza occorrerà rivedere qualcosa.

> Domanda:
>
> Ma se una teoria non considera valido il secondo postulato della
> relatività ristretta, in quanto non dimostrato, perché non può far parte
> della fisica?

Si esplicita la teoria, si controllano le conseguenze sugli esperimenti
e si decide.

Né più né meno.

Tieni però presente che o utilizzi qualcosa di equivalente al postulato
di E. o, se non equivalente, avrai un bel da fare a far tornare tutta la
fenomenologia connessa con la spettroscopia atomica e molecolare,
conformazioni di molecole, esperimenti con acceleratori, difetti di
massa, raggi cosmici etc. etc.

Tutto questo è naturalmente lavoro a carico di chi propone una teoria
alternativa. Nessuno ha tempo da perdere a confutare i miliardi di
pseudo-teorie che ci si può inventare modificando a volontà le teorie
che finora funzionano. Qualche buona lettura di storia della fisica può
aiutare meglio a capire come funziona il cambio di paradigmi. Non è mai
successo solo perché qualcuno ha deciso di modificare il principio X o
il postulato Y.

Giorgio
Received on Sun Sep 11 2022 - 18:33:37 CEST

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