(wrong string) � un'onda stazionaria?

From: dumbo <_cmass_at_tin.it>
Date: 2000/08/29

Daniele DADO <daniele.onorati_at_tin.it> scritto nell'articolo
<39A5016A.31A95A1_at_tin.it>...

> Se parliamo di funzioni d'onda:
> - con che velocita' si propagano?
> - ha senso parlare di propagazione di una funzione d'onda?
> (cut) L'unico modo per risolvere il problema delle dimensioni
dell'universo mi
> sembra quello di ammettere una velocita' di propagazione infinita delle
> funzioni d'onda (cut)
  
E perch� no? In fondo la MQ � non locale.
Il problema �: se prendiamo un elettrone,
lo gettiamo dentro una scatola e chiudiamo
il coperchio, i livelli energetici previsti dalla
equazione di Schroedinger si instaurano subito
o dopo un certo tempo? Secondo me subito,
indipendentemente dal volume della scatola.
Che ne dici?
Comunque, a parte il problema degli autovalori,
penso che sia giusto dire cos�:
considera una particella contenuta nell'universo;
il pacchetto d'onde associato non pu� avere lunghezza
maggiore del raggio R dell'universo, altrimenti ci sarebbe
una probabilit� finita di trovare la particella fuori dall'universo,
il che � assurdo. Questo garantisce (almeno credo) che
la quantit� di moto della particella non � inferiore a h / R.

(cut)

> D'altra parte applica il p. di indeterminazione a tale energia e trovi
> un dt pari al tempo di percorrenza dell'universo alla velocita' della
> luce.

S�, prendi DE Dt ~ h e adotta l'interpretazione "ingenua"
di Leonard Schiff (Quantum Mechanics, Ch.1 Sec 3, McGraw-Hill
1968); poni Dt < t = et� dell'universo (perch� nessuna
misura pu� essere cominciata prima di t = 0); trovi DE > h / t
 ~ 10^(-- 45) erg. Qualunque misura di energia � dunque affetta
dall'indeterminazione minima h / t ~ 10 ^ (- 45) erg, _oggi_.
Ha senso parlare (al tempo t) di energie minori di h / t ?
Pare di no. Nota che h / t � proprio l'energia associata al campo
gravitazionale newtoniano di un pione: G m ^ 2 / r con G costante
gravitazionale, m ~ 10 ^ (-- 25) g e r ~ 10 ^ ( -- 13) cm.
Coincidenza che solletica il pensiero. Si potrebbe pensare:
la gravit� � la pi� debole di tutte le forze, e il pione �
la pi� leggera particella non puntiforme (l'unica quindi per la quale
abbia senso parlare di self energy gravitazionale). E' naturale che
il campo gravitazionale associato al pione abbia un'energia
uguale all'energia minima possibile h / t. Poich� r ~ h / m c
ottieni m ^ 3 ~ ( h ^ 2 ) / G c t , o anche m ^ 3 ~ ( h ^ 2 ) H / c G
dove H ~ 1 / t � la "costante" di Hubble; abbiamo ottenuto la relazione
misteriosa tra massa del pione e costante di Hubble che Weinberg
presenta nel suo famoso libro "Gravitation and Cosmology" mi pare
nell'ultimo capitolo. Interessante, no ?

Sul problema dei regoli torniamo un altra volta, OK ?

(cut)
 
> Ciao,
> Daniele

Ciao,
Corrado
Received on Tue Aug 29 2000 - 00:00:00 CEST

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