Re: Dogmi, leggi e principi in fisica. (era: Le bugie della scienza)

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/08/16

Enrico Maria Giordano wrote:

> Valter Moretti wrote:
> >
> > Vabbe` questa e` la storiella che si insegna sui alcuni libri, ma non e`
> > una spiegazione e` solo una "parafrasi" del principio: non c`e` alcun motivo
> > perche` la perturbazione introdotta con l`osservazione
> > non sia rendibile "piccola a piacere". Il fatto che NON lo sia e` il principio
> > e non lo e`, negli esperimenti ideali di Heisenberg che hanno condotto a
> > formulare il teorema, solo dopo che assumi delle ipotesi di *quantizzazione*
> > di alcune grandezze.
>
> Scusa, potresti spiegare un po' meglio questo punto?
>
> Grazie.
>
> EMG

Ciao,


nella penultima riga di sopra ho scritto per errore (corretto nel successivo post)
"teorema" invece di "principio", come il principio di indet era ai tempi dei
Heisenberg,
ora e' un teorema.
Detto cio' quello che volevo dire e quanto segue.
Se valesse davvero la fisica classica allora non c'e' ragione di pricipio perche'
la
perturbazione che provoco in un sistema misurandolo non possa rendersi piccola a
piacere (se prendi il libro di Gamow "I trent'anni che sconvolsero la fisica"
trovi un chiaro esempio di quello che voglio dire).

Quindi l'essenza del principio di indeterminazione NON puo' essere solo il fatto
che quando interagisco con un sistema osservandolo ne cambio lo stato.

L'essenza e' invece che *non posso ridurre piccola a piacere la perturbazione*.

Capire come accada cio' non e' banale, specialmente *prima*
che il formalismlo della MQ sia noto (e ai tempi di Heisenberg lo si
stava ancora costruendo).

Quello che fece Heisenberg e' di considerare tanti esperimenti ideali su
molto differenti sistemi fisici tenendo conto di proprieta' di quantizzazione
(alla "vecchia" maniera Einstein-Bohr-Sommerfeld-de Broglie) di qualche loro
proprieta' oppure di proprieta' di quantizzazione della sonda usata.

Heisenberg vide che in tutti i casi che esaminava si verificava *sempre*
un "perverso" meccanismo *in generale diverso in ogni caso cosiderato*
che produceva *sempre* la stessa coppia di risultati:

1) la quantizzazione di alcune grandezze accoppiata ad altre proprieta' classiche
della sonda o dell'oggetto provocava un incertezza sulla posizione e/o sull'impulso

di quest'ultimo;

2) il prodotto delle incertezze era sempre dell'ordine della costante di Planck
che era entrata in gioco a causa delle ipotesi di quantizzazione di qualche
grandezza.

Heisenberg assunse tale risultato, verificato in pochi casi significativi e diversi

ma accomunanti dallo stesso risultato finale, come *principio generale*.

Dopo che il formalismo della MQ fu costruito da Dirac e von Neumann
indipendentemente, fu chiaro che il principio di H. era un teorema.

Ciao, Valter
Received on Wed Aug 16 2000 - 00:00:00 CEST

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