Mi sembra di poter dire che la spiegazione riportata qualche giorno fa
da Alessandro Mura sia valida. Per quanto ne ho capito, il falso
paradosso dei gemelli si spiega in relativita' ristretta; in pratica non
c'e' bisogno di mettere in conto la fase di accelerazione. Questo
equivale, mi pare, a porre l'accelerazione come infinita per un tempo
infinitesimo, e quindi in realta' si ricade nella spiegazione della RG.
Credo. Comunque intanto si da' una spiegazione semplice del mancato
paradosso.
Poi, se consideri che il paradosso non esiste nella realta', ma e' solo
un esercizio di applicazione della relativita', quella spiegazione
semplicemente mostra come l'esercizio possa essere creato a partire
dalla relativita' ristretta.
Ho arruffato un po' ma credo di essermi spiegato :)
A proposito del libro di Wheeler, io l'ho comprato e non saprei dire se
coincida con l'altro o no: l'impostazione e' quella (dialogo di un
professore con alcuni studenti), i discorsi sono anche complessi, ma e'
un libro dichiaratamente divulgativo. L'ho cominciato ma poi sono
passato (con piu' soddisfazione) a "Relativita': esposizione
divulgativa" di Einstein.
Devo dire che mi posso tranquillamente rimangiare quello che dicevo in
un precedente post: la relativita' ristretta si capisce benissimo con le
quattro operazioni. Ha ragione Elio Fabri quando dice che e' piu'
importante conoscere un po' di fisica; diciamo che io, con una buona
familiarita' con la dinamica classica e la matematica elementare,
ritengo di aver capito il nocciolo della relativita' ristretta.
Certo, continuo a pensare che piu' matematica (e fisica) conosci, piu'
hai la possibilita' di familiarizzarti con la cosa, e quindi di
raggiungere anche psicologicamente una convinzione piu' solida della sua
validita'. Insomma, se lavorassi in un laboratorio di fisica delle alte
energie, sicuramente sarei piu' tranquillo rispetto a determinate cose.
Pero' indubbiamente lo sarei meno rispetto ad altre problematiche che
ignoro totalmente, quelle cioe' che si pongono al fronte della ricerca.
E' per questo che si fa ricerca, no?
--
Federico Span�
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"Tutti conosciamo la stessa verita'; la nostra vita e' come scegliamo di
distorcerla"
(Woody Allen)
"Homer" <ecotign_at_tin.it> wrote in message
news:8n3cvs$iin$9_at_nslave1.tin.it...
>
> Io non ancora sono riuscito a raccapezzarmi bene con il 'paradosso'
> In pratica ho letto su un libro che il problema si risolve
considerando il
> fatto che il gemello in viaggio e' sottoposto ad accellerazioni, e
pertanto
> non e' piu' inerziale e dilata il suo tempo, ma penso sia spiegato
male:
> anche perche' la dilatazione del tempo dovrebbe accompagnare il
gemello
> durante tutto il viaggio, e non solo nel momento di invertire la
rotta...
> Non e' che qualcuno riuscirebbe magari a fare un esempio
chiarificatore, o
> magari a spiegare meglio il problema, dato che anche dagli ultimi post
> sull' argomento non ancora sono riuscito a convincermi
> Grazie a tutti
Received on Mon Aug 14 2000 - 00:00:00 CEST