Re: Il futuro del nucleare, non solo in Italia

From: Alessandro <miaposta_33_at_virgilio.it>
Date: Thu, 15 Jul 2010 10:29:37 +0200

"Soviet_Mario" <Soviet.Mario_at_CCCP.MIR> ha scritto nel messaggio
news:4c3cef82$0$18654$4fafbaef_at_reader3.news.tin.it...
> Il 13/07/2010 15:50, Alessandro ha scritto:
>> Sono perfettamente d' accordo all' idea di consumare meno e meglio, di
>> fatto
>> lo stiamo gi� facendo essendo uno dei Paesi pi� efficienti al mondo a
>> parit�
>> di ricchezza, ma tra tutte le le buone idee per ridurre le emissioni di
>> gas
>> serra quella di catturare la CO2 � la meno realizzabile e praticamente
>> fattibile,
>> ai limiti del ridicolo per gli enormi volumi in gioco (oggi> 25 miliardi
>> di
>> tonn/anno per di pi� in
>> fase gassosa e cmq milioni di tonn/anno per una sola centrale
>> termoelettrica), che non vale nemmeno la pena di spendersi troppo tempo e
>> risorse
>
>
> Anche secondo me, una volta prodotta, ce la teniamo fin quando le piante
> non la captano e la stoccano come cellulosa.
> ciao

Gi� questa � una idea pi� ragionevole rispetto a quella totalmente assurda
di separare e stoccare miliardi di mc di gas all' anno per ogni singola
centrale termoelettrica (figuriamoci per ogni singola caldaia o
automobile...)

Non ho ben capito se intendi "recuperare" energeticamente quella cellulosa
per la produzione di biocombustibili liquidi, come qualcuno oggi prevede di
fare....in generale non sono un grande sostenitore dei biocombustibili o dei
combustibili liquidi sintetici (nemmeno del metanolo di cui si discuteva
sopra), anche se sono d' accordo con te che ci sono schemi pi� utili ed
efficienti che produrre etanolo da mais o canna da zucchero. Non ne sono un
sostenitore, a parte perch� � solo una molta piccola risposta e scarsamente
sostenibile
su larga scala, ma sopratutto perch� il trasporto elettrico sia
privato che collettivo (incluse le merci) pu� fare le stesse cose ed in
molto + larga scala e con solo una piccola frazione di quelle risorse
(anche supponendo di usare la stessa biomassa, per es. bruciata in impianti
in cogenerazione
calore + elettricit�).

Tuttavia, realisticamente, mi rendo conto che ci sono
molte attivit� praticamente impossibili da elettrificare efficientemente
(per es. aerei e navi principalmente, in piccola parte anche camion ed auto)
per cui in un' ottica di completa indipendenza energetica ed emissioni zero,
non sarebbe male conservare una certa produzione di biocombustibili (liquidi
ma anche gassosi, per quelle attivit� termiche che necessitano calore ad
alta
temperatura) per queste applicazioni. A parte la produzione di etanolo da
mais o
cellulosa (che produce un equivalente della benzina per motori Otto, e il
cui
input energetico a quanto leggo qui
http://www.carbohydrateeconomy.org/library/admin/uploadedfiles/How_Much_Energy_Does_it_Take_to_Make_a_Gallon_.html
per circa la met� necessita di vapore a bassa temp, ~ 180
�C e 10 atm, che qualsiasi fonte termica pulita pu� fornire, per es.
biomassa, nucleare e forse pure geotermia o solare termodinamico) vedrei
molto bene i processi "da biomassa a liquido" che per di pi� non essendo
processi di
fermentazione ma di combustione sfruttano praticamente la quasi intera
piantagione
e sono i processi pi� adatti per la produzione di un surrogato di gasolio
per i motori diesel, quindi anche per camion e navi
Received on Thu Jul 15 2010 - 10:29:37 CEST

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