R: Paradosso dei gemelli

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_leonet.it>
Date: 2000/08/02

Angelo Dinelli <angelodinelli_at_interfree.it> wrote in message
3980b90a.0_at_news.dada.it...
>
>
> Bruno Cocciaro ha scritto nel messaggio
<8ll91s$rsa$1_at_fe2.cs.interbusiness.it>...
> |
> |Angelo Dinelli <angelodinelli_at_interfree.it> wrote in message
> |397b5fec.0_at_news.dada.it...
> |>
> |> Purtroppo la spiegazione non torna.
> |> La legge di Einstein dice chiaramente che il tempo si dilata
> |[...]
> |> In mancanza di un sistema di riferimento ASSOLUTO
> |> non pu� esserci risposta.
>
>
> |Si capisce bene che ragioni facendo uso del concetto
> |di tempo assoluto (ne postuli l'esistenza).
> |Una delle conquiste della relativita' e' proprio che il
> |tempo assoluto, buono per tutti gli osservatori in
> |qualsiasi sistema di riferimento, non esiste.
> |Si capisce che tu non hai capito in cosa consiste
> |la non esistenza del tempo assoluto.
>
> Io credo proprio che la proposta di Einstein,
> accettata dalla comunit� scientifica,
> non regga proprio, a ben guardare,
> visto che sono troppi i paradossi che prevede.
> Non � dunque una "conquista", ma un regresso.
> Non per altro molti sono quelli che da questa teoria
> traggono conseguenze assurde, come "il tempo non esiste",
> oltre chiaramente a "il tempo assoluto non esiste".
> Il tempo � "un'invenzione umana", una mera apparenza, eccetera.

Dunque, a parte le "conseguenze assurde" che molti
traggono dalla teoria, io posso rispondere per me
e posso dirti che non ho mai sentito niente di
assurdo associato alla teoria della relativita'
(certo, molti ne parlano a sproposito, e allora
di assurdita' se ne possono sentire tante).

> Ora, aldila' di questi risvolti pseudo-filosofici,
> la concezione einsteinana non regge proprio
> DAL SUO INTERNO, in quanto � piena di antinomie,

ooooo, e' proprio questo il punto. E' il punto che proprio non mi va di
sentire. So di non essere certo la persona piu' indicata per rispondere,
tanti saprebbero risponderti in maniera piu' accurata e precisa di me, pero'
so anche per certo che, a partire da Einstein in poi, tutti i fisici che
hanno accettato la teoria della relativita' lo hanno fatto, magari pensando
che qualche altra teoria avrebbe potuto (forse meglio) spiegare i risultati
sperimentali, ma intanto osservandone la ___ consistenza interna ___. E' per
questo che mi piacerebbe sentire, da uno che crede di individuarne un
qualsiasi baco interno, qualcosa del tipo "non ho capito come si puo'
spiegare che ..... " piuttosto che "La teoria e' assurda perche' io ho
scoperto che .....".
La puntina di fastidio, che magari traspare da queste righe, sta nel fatto
che, in affermazioni del tipo "la teoria e' assurda perche' ...." mi pare di
leggere anche un sottinteso del tipo "proprio coglioni 'sti fisici " oppure
"proprio pecoroni 'sti fisici, lo dice la gerarchia e loro tutti li' a
ripetere e non sono capaci di vedere queste assurdita' cosi' palesi".
Comunque, a parte il mio fastidio (magari nelle tue affermazioni non c'e'
alcun sottinteso di alcun tipo) ti dico che i fisici non hanno accettato
dall'oggi al domani di rinunciare a concetti (quale il tempo assoluto ad
esempio, o la legge di composizione delle velocita' galileiana) che si erano
rivelati utilissimi fino a circa un secolo fa (oltre ad essere altamente
intuitivi). Sono stati fatti seri tentativi di salvare "capra e cavoli" ma
alla fine le prove sperimentali hanno dato il responso.
Ti cito un passo da J. D. Jackson "Elettrodinamica classica" pag. 463-465:
"Il secondo postulato di Einstein, il quale afferma che la velocita' della
luce e' indipendente dal moto della sorgente, distrugge il concetto di tempo
come variabile universale indipendente dalle variabili spaziali. Siccome
questa era una idea rivoluzionaria e sgradevole, furono fatti molti
tentativi per inventare teorie che potessero spiegare tutti i fatti
osservati facendo a meno di questa ipotesi. Lo schema piu' notevole e piu'
duraturo fu la versione data da Ritz all'elettrodinamica (1908-1911)
.........[ si va avanti fino all'esperimento che, a detta del Jackson,
taglia
la testa al toro eseguito al CERN nel 1964] ......Se le volocita' misurate
vengono scritte nella forma c'=c+K*v, dove v e' la velocita' della sorgente,
l'esperimento mostro' che k=(0+-1.3)*10^(-4)."

Per quanto riguarda il merito delle supposte antinomie, ho visto che ti ha
gia' risposto Valter.

>
> |Usi formulette estrapolandole a sproposito
> |credendo di individuarne una carenza logica
> |della relativita'.
>
> C'� carenza logica, e io (assieme a molti altri)
> mi limito soltanto a riscontrarla.
> E non uso "formulette", ma "ragionamenti"
> che valgono forse pi� delle formulette:))))
> In ogni caso sono pi� chiari e comprensibili.

Beh ... sulla chiarezza, permettimi ma, dipende dai punti di vista, e io,
ogni volta che decido di seguire un po' un oppositore della relativita'
faccio una fatica incredibile. Mi sembra sempre di vedere ragionamenti
talmente arrovellati (nonche' errati) molto molto piu' complicati della
"semplice" relativita'.
Per quanto riguarda le formulette:
>La legge di Einstein dice chiaramente che il tempo si dilata
>mano a mano che ci si avvicina alla velocit� della luce,
>e si mantiene costantemente rallentato anche a moto uniforme,
>non accelerato, Quindi l'accelerazione iniziale e decelerazione finale
>non contano proprio nulla, altrimenti si dovrebbe ammettere che
>tutta la differenza di et� fra i due gemelli si determina
>unicamente nella (velocissima) fase di accelerazione e in quella
>(altrettanto veloce) di decelerazione.
Il passo sopra riportato, a mio modo di vedere, estrapola a sproposito una
conclusione errata dalla "legge di Einstein". Io ti consiglierei di
formalizzare i tuoi ragionamenti (quando possibile), insomma di usare la
metematica per dire cose che si dicono meglio usandola (pensa un po' che
schifo la Divina Commedia in tedesco), pero' .... come dire .... se vuoi
proprio apprezzare Dante e sei tedesco, puoi certo avvalerti dei migliori
traduttori, ma la cosa di gran lunga migliore e' studiare preventivamente
l'italiano.

> Infine, qui, non siamo all'universit�
> e possiamo scambiarci liberamente le nostre idee.
> Qui si discute, e si discute proprio di ci� che pone
> pi� dubbi e problematiche, nella speranza di capire
> meglio le cose.
> E neppure puoi pretendere che prima di collegarsi
> a questo ng tutti debbano prendere una laurea in fisica:)))

Oh ecco, qui sono perfettamente d'accordo con te (come non potrei, io, che
la laurea in fisica ce l'ho, se dovessi essere sempre sicuro di non tirare
strafalcioni (e' gia' successo) non interverrei mai, invece, per fortuna qui
e' zona franca). Io, avrai capito, discutevo solo sul tono e magari, come
detto, ero io a vederlo un po' sopra le righe, in realta' forse non lo era,
chissa'.
>
> Ciao
> Angelo Dinelli
>

Ciao.
--
Bruno Cocciaro
email:nospamb.cocciaro_at_leonet.it      togliere "nospam" per avere il
corretto indirizzo.
-------------------------------------------------------------------------
Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
Li spingemmo oltre il bordo. E volarono.
----------------------------------------------     (G. Apollinaire)
Received on Wed Aug 02 2000 - 00:00:00 CEST

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