Re: moto vero o apparente

From: Valter Moretti <moretti_at_alpha.science.unitn.it>
Date: 2000/08/02

>
> Come fai a fare il filosofo della scienza senza masticare matematica? Se
> sei un filosofo della scienza hai studiato anche logica, e quindi
> dovresti essere stato costretto a fare anche della matematica (anche se
> non a livello di laurea in matematica certamente).
>
> Ti assicuro che quanto sopra non � detto con intenti polemici, ma il
> risultato della mia sorpresa (quello che dici cozza contro ci� di cui
> ero convinto, tutto qui).
>
> Cordialmente,
>
> Mauro Venier.
>
>

  Caro Mauro, non e` una sorpresa. Io ho un fratello che tra poco finira`
  il dottorato in filosofia a Londra e si occupa di temi
  di o vicini alla filosofia della scienza. Mi ha spiegato che la situazione
  italiana e' molto diversa da quella estera: all`estero non e` possibile
  prendere una qualsiasi degree in filosofia della scienza senza avere passato
  esami di matematica e fisica nelle facolta` di scienze e di logica
  matematica, invece in Italia e` possibile tutto. Mio fratello si e`
  laureato in Italia con una tesi in filosofia della scienza
  (con uno dei massimi filosofi della scienza italiani e ben noto
  all`estero ) in cui ha trattato anche parti della teoria della
  relativita`, ma nessuno si e` preoccupato di sapere se l`avesse studiata
  da qualche parte e nessuno gli ha chiesto di fare corsi di matematica
  o fisica (ovviamente le parti piu` tecniche sono state
  svolte con l`aiuto del sottoscritto). Mi ha spiegato che a parte persone
  illuminate come Agazzi, Boniolo, Bellone e pochi altri, in Italia la
  filosofia della scienza e` insegnata *male* perche` c`e` l`idea che
  sia possibile fare della filosofia della scienza senza conoscere
  minimamente i dettagli tecnici delle scienze di cui si parla...
  Sia ben chiaro che riporto solo opinioni di altri, non parlo per
  esperienza personale.
 
  Spero che nessuno ne abbia a male, ma voglio riportare un aneddoto che
  mi ha raccontato un mio amico fisico.
  Una volta lo avevano invitato in un dipartimento di sociologia in
  cui si occupano di filosofia della scienza da un punto di vista
  sociologico a tenere una conferenza sulla meccanica quantistica.
  Durante la conferenza era continuamente interrotto da persone che gli
  chiedevano come potesse accadere che la funzione d`onda avesse una parte
  immaginaria. Lui cercava di spiegarlo parlando delle ampiezze di
  probabilita` e del principio di sovrapposizione che deve essere
  complesso per, per esempio inglobare la descrizione con stati di
  polarizzazione circolare e lineare di un fotone...
  Alla fine della conferenza si e` reso conto che il pubblico credeva
  che "immaginario" fosse inteso nel senso di "irreale", "fantastico..."
  e che avevano interpretato cosi` fino a quel momento la MQ e che
  non sapevano minimamente cosa fossero i numeri complessi...
  
  Ciao, Valter

 
   
  
Received on Wed Aug 02 2000 - 00:00:00 CEST

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