Re: Prigogine e l'entropia
Elio Fabri wrote:> Allora, se non mi sbaglio
> > (dovrei analizzare il problema con piu' cura) vedresti che
> > c'e' un flusso di entropia stazionario, *quando le concentrazioni
> > sono diventate stazionarie*, che attraversa il recipiente.
> > In questo senso tanta entropia entra nel recipiente quanta ne esce
> > per cui l'entropia del recipiente (l'integrale della densita' di
> > entropia) rimane costante.
> Non direi. Chiamiamo j (campo vettoriale) la corrente di calore. In
> condizioni stazionarie div j = 0: per ogni superficie chiusa, tanto
> calore entra quanto ne esce.
> Puoi definire una corrente di entropia: f = j/T.
> Allora div f = -(j.grad T)/T^2.
> In regime di conduzione (Fourier) j = - c grad T, dove c e' la
> conducibilta' termica, e il segno meno indica che il calore fluisce
> dalle regioni piu' calde a quelle piu' fredde. Sostituendo:
> div f = c |grad T / T|^2 > 0.
> Dunque per qualsiasi superficie chiusa c'e' un flusso netto *uscente* di
> entropia.
> Un corpo sede di processi irreversibili (in questo caso conduzione di
> calore) e' una *sorgente* di entropia. Si parla infatti di "produzione
> di entropia".
> Se integri div f su tutto il volume del corpo, hai un flusso uscente,
> che si spiega benissimo: nel corpo entra entropia Q/T1 dove T1 e' la
> sorgente calda, e ne esce Q/T2 dove T2 e' la sorgente fredda. Ovviamente
> Q/T2 > Q/T1.
Grazie, non avevo proprio tempo per pensarci bene, e come vedi
le "intuizioni" buttate giu' in fretta ingannano... Quindi anche il
recipiente
produce entropia.
Appena ho tempo penso alla quetione della metrica rotante.
Ciao, Valter
Received on Sat Jul 15 2000 - 00:00:00 CEST
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