>
> Questa "regola" n.1 mi suona nuova. Frequentiamo evidentemente diverse
> comunità scientifiche. Se fosse così non si capisce come mai ci sono
> tanti articoli "ritirati" su riviste ad alto impatto etc. pur in assenza
> di critiche direttamente pubblicate su riviste altrettanto prestigiose.
> Nella comunità scientifica si riconosce apertamente da anni che il
> sistema della revisione paritaria non è esente da problemi, anche se
> viene considerato migliore delle alternative.
>
> Va poi tenuto conto che un articolo di commento che dimostri l'errore in
> un altro articolo a volte vede la luce dopo anni. Nel frattempo gli
> addetti ai lavori possono aver già da un pezzo concordato sulla presenza
> di gravi imprecisioni. Quindi l'assenza di un articolo che smentisca il
> contenuto di un altro non è condizione sufficiente oer garantire
> l'inattaccabilità di conclusioni scientifiche.
Verissimo, ma le parole chiave che hai utilizzato sono "gli addetti ai lavori". Non mi risulta che uno che non ha mai pubblicato un articolo di ricerca in gravitazione sia un addetto al lavori però, quindi la sostanza non cambia.
> > 2) Esiste una consuetudine immemorabile nella Comunità Scientifica Internazionale, che viene pressoché considerata un autentico principio giuridico, secondo qui i giudizi di merito scientifico di chi sta più in alto nella piramide scientifica internazionale di un certo ramo di ricerca sono insindacabili da chi sta più in basso. ....
>
> Questa poi collide con il principio di base della scienza occidentale da
> almeno 400 anni, secondo cui non esiste il "principio di autorità"
> (l'ipse dixit).
> Anche un Nobel deve sottostare alla regola per cui se non si hanno
> argomenti validi, anche la più sfavillante serie di successi scientifici
> non trasforma una ca...ta in oro.
>
> Ti assicuro che funziona così. Mi è capitato di dover stroncare, come
> revisore, un paio di articoli di persone in odore di Nobel, senza che
> nessuno (rivista e diretti interessati) si stracciassero le vesti per
> "lesa maestà" o invocassero un inesistente principio giuridico. Se gli
> argomenti razionali sono deboli, restano deboli indipendentemente dal
> numero di pubblicazioni o dalle metriche bibliografiche.
>
> Questo, per quel che riguarda le regole del gioco in ambito strettamente
> scientifico.
Allora, il principio di cui ho parlato riguarda essenzialmente la differenza tra esperti e non esperti. In questo caso non mi pare che Proietti sia un addetto ai lavori e neppure in odore di Nobel. A me è capitato che un Nobel avesse originariamente stroncato in prima sede di referaggio un articolo scritto da me. Gli ho scritto in rebuttal che aveva male interpretato una mia assunzione e
al secondo referaggio mi ha dato ragione raccomandando la pubblicazione dell'articolo.
>
> Sul merito della discussione non entro in quanto dovrei ripetere cose
> già scritte in passato.
Cose già scritte in passato e sbagliate, per esempio scrivesti che il vettore di Laplace-Runge-Lenz si conserva sia nei sistemi inerziali che in quelli inerziali. In realtà in quelli non inerziali NON si conserva, ed esistono vari articoli in letteratura in cui è dimostrato. Se non li trovi te li segnalo io più avanti. Questo è in contrasto non solo con tue affermazioni precedenti, ma anche con quelle qui scritte da Proietti.
Cari saluti,
Prof.C. Corda
Received on Fri Dec 16 2022 - 10:07:18 CET
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