Re: Paradosso di Bertrand

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Sun, 18 Dec 2022 21:47:36 +0100

Il 18/12/2022 15:47, Angelo “giannimorlacchi” M. ha scritto:
> Il giorno domenica 18 dicembre 2022 alle 10:35:03 UTC+1 Elio Fabri ha scritto:
> ...
>> Questa si chiama probabilità "epistemica" perché deriva da una nostra
>> incerta conoscenza delle condizioni iniziali (al contrario, la prob.
>> che si presenta in MQ è *non epistemica*, perché non può essere
>> ricondotta alla nostra conoscenza sulle condizioni iniziali: sarebbe
>> diverso se esistessero la "variabili nascoste", ma oggi abbiamo
>> evidenze sperimentali che così non è).
> ...
>
> Questa tua affermazione è di enorme portata concettuale.
>
> Stai dicendo, in modo perentorio, che esistono eventi la cui probabilità è non epistemica, ovvero eventi per cui "dietro" non c'è nulla.
> Nego che tu (come chiunque altro) possa permettersi un'affermazione simile.


> Mia argomentazione forte: il risultato dei lavori di Bell e Aspect possono essere esposti in due modi, non equivalenti
> 1 - Non esistono variabili nascoste locali (e spesso si omette la precisazione "locali")
> 2 - Esistono variabili nascoste non locali

Io non ho mai capito cosa dovrebbero essere queste variabili nascoste
non locali.
Detto in altri termini, se devo obbligarmi a digerire cose che, almeno a
me, paiono non digeribili, come queste variabili nascoste non locali,
allora preferisco mantenere la visione "ordinaria" della mq che,
sostanzialmente, dichiara che gli indici di digeribilità non sono
criteri validi perché la natura non è tenuta a tenere conto del nostro
stomaco (o dello stomaco di alcuni, fra i quali il mio).
Il principale problema della mq (o, almeno, uno fra i principali
problemi) è proprio la non località, se questa si mantiene in una
qualche forma non vedo quale vantaggio si possa avere. A maggior ragione
se queste variabili nascoste non locali dessero luogo a una teoria
equivalente alla mq "ordinaria" dal punto di vista delle predizioni
sperimentali.

Infine, io non riesco a capire come il paradosso di Bertrand possa avere
a che fare coi problemi posti dalla mq.

Tanto per dire, quando dici
"Prendo una moneta dalla tasca ed eseguo un elevato numero di lanci.
Mentre la moneta è in aria descrivo il sistema come
|f> = 1/rad2|T> + 1/rad2|C>
(T=testa, C=croce)
Prima di tutto: posso scrivere questa espressione per una moneta? posso
pensare la moneta che gira in aria sia in due stati sovrapposti?"

io non riuscirei tanto bene a capire cosa sarebbe una moneta "in due
stati sovrapposti".
Ad esempio, quali operazioni dovrei eseguire per mettere una moneta
nello stato
|S> = cos(alpha) |T> + exp(i*fi) sin(alpha) |C> ?
Che tipo di misura dovrei eseguire per controllare che una moneta
preparata nello stato |S> risulta effettivamente essere in quello stato?
Come faccio per modificare lo stato |S>, cioè quali operazioni dovrei
eseguire per regolare a mio piacimento alpha o fi?

Invece sono chiare le operazioni da eseguire per preparare un fotone
(diciamo un fascio di fotoni) nello stato
|S_f>=cos(alpha) |H> + exp(i*fi) sin(alpha) |V>
ed è chiaro quali misure vanno eseguite per controllare che fotoni
preparati nello stato |S_f> risultano effettivamente in quello stato.
Sono chiare le operazioni da eseguire per modificare alpha o fi.

Bruno Cocciaro

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Received on Sun Dec 18 2022 - 21:47:36 CET

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