Mi collego qui non perché abbia commenti da fare, ma solo perché al
momento è l'ultimo post di questo interminabile thread.
Ricordo comunque che il mio ultimo post non trattava (e l'ho scritto
*esplicitamente*) la questione del rif. non inerziale, bensì la
domanda posta da Bruno Cocciaro.
Alla fine del mio post avevo scritto
> Forse le cose da chiarire e precisare non sarebbero finite
e infatti...
Avevo in mente di chiarire meglio che cosa vuol dire che E e \bL non
sono costanti del moto nel problema perturbato.
Forse non è inutile che scriva ancora qualcosa, limitandomi a \bL.
Colgo anche l'occasione per rimarcare che nel mio post, a partire
dalla formula (3'), mi è sfuggito un errore ripetuto: ho scritto \r
dove dovevo scrivere semplicemente r.
Riscrivo la formula non numerata che segue la (3'):
\bL = \bL' + {k \over r} \br
o anche
\bL = \bL' + k {\br \over r}. (*)
Ricordo che \bL è un vettore che ha (\g e) come modulo e ed è diretto
dal Sole verso il perielio (eq. (4)).
A secondo membro della (*) si vede che \bL è la somma vettoriale di un
termine costante (\bL') e di un termine di modulo k, diretto come \br.
L'ipotesi è che la perturbazione sia piccola, quindi k<<\g e.
Ne segue che la direzione di \bL oscilla attorno a quella di \bL'. con
ampiezza k/(\g e). Non si tratta quindi di precessione (che per
definizione è un moto secolare) ma di quella che in gergo astronomico
si chiama "librazione". Anche il modulo oscilla: da (\g e)+k quando
\br è al perielio, a (\g e)-k quando \br è all'afelio. Il che vuol
dire che l'eccentricità oscilla tra e + k/\g ed e - k/\g.
E con questo spero di non dover intervenire più.
--
Elio Fabri
Received on Thu Dec 29 2022 - 11:34:04 CET