Re: macchina del tempo

From: Valter Moretti <moretti_at_science.unitn.it>
Date: 2000/02/21

Alberto Carboni wrote:

> Marco Zanetti ha scritto nel messaggio <88el3n$bcb$1_at_nslave2.tin.it>...
> Mi sono dunque
> >trovato spiazzato quando il professor De Felice (noto esperto di
> >relativit� generale e titolare della cattedra di relativit� del mio
> >ateneo) ha dichiarato (peraltro proprio a "Stargate") che niente
> >esiste nella fisica teorica moderna che neghi la possibilit� di
> >viaggi nel tempo.
>
> Ho visto la trasmissione, ma non saprei su cosa basarmi riguardo un commento
> sul discorso del prof., l'ambiente intorno a lui non era affatto facile, il
> livello di ignoranza sulla fisica dei presenti (tranne lui e quell'altro
> (ingegnere mi sembra) il quale mi ha fatto una pessima impressione) era
> vergognoso, insomma le sue affermazioni dovevano andare al passo con la
> lenta elaborazione di un publico ignorante, impresa impossibile come lo era
> poi approfondire la sua dichiarazione; comunque il fatto che la fisica
> teorica non escluda la possibilit� di un viaggio nel tempo non vuol dire
> dimenticarsi dei classici paradossi, � per� probabile che i paradossi che
> vanno contro i viaggi nel tempo non possano essere considerati come teorie
> effettive.
> Ciao, Alberto

Ci sono diversi modi in cui potrebbe succedere un viaggio nel tempo nel
passato.
Senza scomodare la meccanica quantistica, nella relativita' generale ci possono
essere
curve di tipo tempo (=storie di osservatori) *chiuse*. (A meno di non imporre
come assiomi etra della teoria quelli di rifiutare uno spazio tempo che ammette
tali curve e quelle di cui parlo piu' sotto...) In questo modo il povero
disgraziato
sarebbe costretto a ripercorrere per sempre la sua vita all'infinito.
Dato che la storia e' chiusa, se assumiamo che ogni fenomeno fisico
dell'osservatore
sia etichettato e descritto dalla storia e che tutti i fenomeni psicologici
siano in realta' di natura fisica, questo significa che il povero disgraziato,
quando
torna al punto di partenza ci deve tornare anche con il cervello (= la mente)
per cui
avra' dimenticato tutto e rifara' le stesse cose.

Una soluzione forse soggettivamente peggiore e' che la storia in realta' non si
chiuda, ma passi vicina d essa stessa "nel passato" (anche questo non e'
vietato dalla RG).
In questo modo l'osservatore incontrerebbe se stesso senza dimenticarsi niente.

Ma la struttura dell'universo incluso l'osservatore, sarebbe tale da non avere
paradossi
per cui l'osservatore non potra' impedire a lui stesso di rifare quello che ha
gia' fatto
(se volesse evitargli qualcosa di spiacevole).

Certo e' fastidioso perche' sembra che tutto sia dato e che noi non possiamo
scegliere.

La descrizione della RG e' in un certo senso geometrica: e' fuori dal tempo,
descrive
l'universo nel suo essere globale (e' la posizione da cui Dio "vede cio' che e'
creato"
secondo la visione di Agostino d'Ippona quando discute il problema del tempo
nelle Confessioni.).
La RG descrive l'universo come se tutto fosse gia' in atto (non e' banale
capire cosa significhi, perche' e' sbagliato dire che allora tutto esiste gia'
: quel "gia'" e' riferito
ad un tempo presente, ma la RG non e' riferita ad alcun tempo, ma a tutti i
tempi ...
una volta di piu' consiglio il libro Filosofia della Fisica a cura di G.
Boniolo (?), Mondadori, per leggere qualcosa di serio su queste cose).

Ciao, Valter Moretti
Received on Mon Feb 21 2000 - 00:00:00 CET

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