Valar wrote:
> Il discorso sulle antiparticelle e' un po' complicato, e non e' facile
> dare una definizione che non ricorra alla teoria quantistica dei campi,
> comunque, con un po' di cautela, si puo' usare questa definizione: "la
> particella B e' antiparticella della particella A se ha la stessa massa
> a riposo di A, lo stesso spin, e tutti gli altri numeri quantici
> necessari a descriverne le proprieta' sono campbiati di segno", dato che
> il fotone e', per definizione, la particella associata al campo
> elettromagnetico, essa ha massa a riposo 0 (perche' il campo
> elettromagnetico ha un raggio infinito), spin 1 (questo viene da conti
> molto complessi che non posso spiegarti in questa sede) e tutti gli
> altri numeri quantici (carica, colore, stranezza, fascino, etc. etc.) 0,
> quindi la sua antiparticella ha esattamente le stesse proprieta', cioe'
> e' uguale
> Adesso forse mi dirai: si va bene ha le stesse proprieta', ma potrebbe
> essere comunque una particella diversa, se io trovo un'altra persona che
> ha il mio stesso nome, la mia stessa altezza e peso, stesso colore di
> caopelli e carnagione, etc, etc mica necessariamente e' un altro me
> stesso.
(pero' se dico anche che occupa anche la mia stessa posizione dello spazio
in ogni
istante [la coniugazione di carica agisce sullo spazio interno, come sia
bene, e non
sulle variabili spaziali] forse qualche dubbio ce lo avrei...)
>
> Giusta osservazione ti direi, ma in questo caso c'e' comunque qualcosa
> per distinguervi (i ricordi, per esempio), mentre se, in base alla
> definizione di antiparticella che abbiamo dato, non c'e' modo di
> distinguere un antifotone da un fotone, allora non ha senso pensare di
> trattarle come oggetti diversi (rasoio di Occam)
Tutto vero (a parte l'osservazione di sopra)...pero' forse saprai una cosa
apparentemente fastidiosa: quando fai agire la "coniugazione di carica" sul
campo EM rappresentato dal campo A_\mu, (se lo metti in interazione con il
campo di Dirac e definisci su di questo la coniugazione di carica nel
solito modo) questa non si riduce all'identita', ma cambia il segno del
campo. Comunque non ci sono problemi,
il segno e' una fase e non la vedi quando lavori nello spazio dei raggi
invece che nello
spazio di Hilbert. Non mi ricordo se c'e' un'altra scelta di fasi nella
definizione delle
coniugazioni di carica (o P o T) dei fermioni in modo che il teorema CPT
sia verificato
senza dover imporre che A_mu cambi segno sotto la coniugazione di carica.
Ciao, Valter Moretti
Received on Mon Feb 21 2000 - 00:00:00 CET
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