> Cosa devo sapere di essenziale della fisica per poter entrarci ???
A voler essere cattivo, direi che meno ne sai e meglio e':-).
A parte gli scherzi, purtroppo l'insegnamento della fisica e della
matematica nelle scuole superiori e' spesso carente e da' poca
idea di cosa siano veramente queste discipline. In ogni caso all'
universita' si parte sostanzialmente dalle basi e qualunque sia la
preparazione precedente potrai andare avanti, basta avere passione
e voglia di lavorare sodo.
> Quanti anni dovrei restare nell'Universit�???
Questo sta cambiando proprio ora. Finora la durata ufficiale era di
quattro anni, ma in realta' neanche i migliori riuscivano a farcela
in meno di cinque (la media era di 7-8). Col nuovo ordinamento ci
saranno due livelli, la laurea "normale" di tre anni e quella
specialistica di altri due, e si spera che la durata reale degli
studi si avvicini a quella nominale... staremo a vedere.
> (Una domanda un p� difficile a cui rispondere) Quali esami bisogna
> affrontare???
> Su quali argomenti???
La lista dei corsi non so se ti direbbe molto. In generale direi che
ci sono circa 1/4 di esami di matematica e 3/4 di fisica, di questi
ultimi circa 1/3 laboratorio ed il resto teoria. Gli argomenti partono
dalla fisica classica - meccanica, termodinamica, elettromagnetismo -
fino alla meccanica quantistica e alla relativita', per poi passare
alla fine agli esami piu' specialistici, che dipendono dall' indirizzo
scelto.
> Come si diventa "Fisico Teorico" a tutti gli effetti, e che significa
> "essere" Fisico Teorico?????
Normalmente fai un dottorato (3 anni) e dopo un congruo tempo da
borsista di vario tipo (nel mio caso 6 anni), nel quale fai ricerca
sotto la supervisione di uno o piu' fisici teorici, se sei bravo e/o
fortunato vieni assunto da un' universita' o da un centro di ricerca.
In Italia i tempi di accesso pero' si stanno allungando a dismisura ed
anzi verranno allungati ulteriormente e deliberatamente, idea che trovo
demente. Tieni presente che il mercato del lavoro per i fisici teorici
e' ristretto e che in ogni caso conviene provare anche all' estero.
Quest' ultima scelta puo' essere buona anche dal punto di vista
personale (il mio periodo post-dottorato l'ho passato fuori d'Italia
e mi sono trovato bene; ma questo dipende anche dai gusti personali)
e permette di sfuggire all'ambiente accademico italiano, spesso
miasmatico.
> Sono domande che mi pongo da tanto tempo e a cui nessuno mi ha saputo
> rispondere.
Sono del tutto d'accordo con d'Onofrio: e' folle che non ci sia
informazione su questi argomenti, visto anche che sarebbe nell'
interesse delle stesse universita'.
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Enrico Smargiassi
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Received on Wed Jan 26 2000 - 00:00:00 CET