Prima bomba atomica:
A grandi linee:
Tiene separate 2 masse di uranio che prese singolarmente non raggiungono la
massa critica, ma unite occorre solo un breve istante perche' le reazioni a
catena che si producono al loro interno possano proseguire invece di perdere
piu' neutroni di quanti ne producano.
Ossia nella massa critica la densita di atomi e' tale che c'e' sempre
qualche neutrone che resta dentro alla
massa dell'uranio e mantiene la reazione.
A unire le due masse di uranio era l'esplosione di una carica che "sparava
la massa piu' piccola dentro quella piu' grande.
Problema: non era possibile variare di molto la potenza, in quanto impiegare
meno di 5kg di U235 significa non ottenere alcuna reazione significativa,
metterne troppi (non conosco il limite) significa perdere parte
dell'esplosivo nel corso dell'esplosione.
Nelle testate moderne una massa piu' piccola di uranio, suddivisa in tanti
pezzetti viene fatta implodere dall'esplosione sincronizzata di piu' cariche
di esplosivo ad alto potenziale, in modo portare l'uranio alla densita'
necessaria per dare inizio alla reazione (ogni pezzo viene "sparato" contro
gli altri).
Questo sistema richiede una minore quantita' di uranio e un'eccellente
sistema d'innesco per l'esplosivo "convenzionale" impiegato.
Il limite superiore per cio' che concerne la potenza dell'ordigno c'e'
sempre, ma cio' che e' interessante notare e' che con questi "ordigni" si
puo' ridurre la potenza dell'esplosione a "pochi" chiloton.
Di piu' non sono in grado di dire.
Nettuno
Received on Fri Jan 14 2000 - 00:00:00 CET
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